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10/02/2016 06:30:00

Marsala. Una storia lunga 60 anni. Finalmente si demoliscono le palazzine di via Mazara

Era il luglio del 2009 quando le palazzine popolari di via Mazara, a Marsala, vennero sgomberate. 24 famiglie fatte evacuare, con non poche polemiche e tensioni, per il pericolo di crollo degli edifici. Tre palazzine fatiscenti, mai completate, e che presentavano carenze strutturali visibili a tutti.
Ieri, dopo sei anni e mezzo sono finalmente cominciati i lavori per la demolizione delle palazzine.
Ieri si sono fatti dei lavori di preparazione della zona per poi procedere alla demolizione delle tre palazzine. Il tutto è supervisionato dai Vigili urbani di Marsala, guidati dal Comandante Vincenzo Menfi. E quando comincerà la vera e propria demolizione sarà parzialmente chiusa il tratto di via Mazara che costeggia gli edifici.

Nell’estate 2009 l’allora amministrazione Carini - dopo aver ottenuto a tutti gli effetti l titolarità degli immobili risolvendo una situazione di incertezza che durava da 50 anni - aveva ordinato lo sgombero delle 25 famiglie che abitavano in quelle palazzine pericolanti, dichiarate inagibili. Le palazzine sono state costruite parecchi anni fa. La vicenda degli alloggi popolari di via Mazara inizia quando il disciolto Ises ne cominciò la costruzione, peraltro, mai completata. Poi, la proprietà degli immobili fu acquisita dall'Istituto Autonomo Case popolare. La vicenda ebbe inizio nel 1957, quando, il Comune cedette l'area all'Unrra-Casas e al Ministero dei Lavori pubblici per la costruzione di alloggi (quattro palazzine), mai completati per il fallimento dell'impresa che vinse l'appalto. Nel 1977, poi, il Comune requisì le palazzine per assegnarle a famiglie bisognose. Ma si viveva comunque in una incertezza amministrativa risolta 30 anni dopo.
Gli abitanti da quando sono stati sfrattati sono costretti a vivere in affitto ricevendo un contributo economico dal Comune di Marsala che di fatto si è sostituito allo Iacp coprendo quasi interamente il canone. Gli abitanti allora vennero sfrattati per permettere la realizzazione del progetto che prevedeva la demolizione e la ricostruzione delle palazzine popolari. Ma si attendeva il via libera anche dall’assessorato regionale per sbloccare il finanziamento da 5 milioni di euro per le palazzine di via Mazara, un quinto della somma concessa dallo Stato alla Sicilia per l’edilizia abitativa.
Questa somma è arrivata con grandi difficoltà. Soltanto nell’aprile 2014 è stata bandita la gara d’appalto. Ma una volta aggiudicati i lavori alla ditta per la demolizione e la ricostruzione si sono incontrate ulteriori difficoltà, come quella per lo smaltimento dei materiali derivati dalla demolizione.
Nel frattempo, altro aspetto paradossale di questa lunghissima vicenda, 24 persone “capi di famiglia” che risiedevano in quelle palazzine erano finite sotto processo per occupazione abusiva. Un processo che si è chiuso a marzo del 2015 con l’assoluzione di tutti gli imputati.
Una volta terminati i lavori si dovrà procedere ad assegnare nuovamente gli alloggi. Molto probabilmente tornerà chi era stato sgomberato, ma sarà tutta una questione di cui si parlerà quando finiranno i lavori.