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11/02/2016 06:05:00

I conti della Sicilia, all'Ars si discute il bilancio. Tanti tagli, sindacati scontenti

 La Commissione Bilancio dell’Ars sta lavorando per dare il primo via libera alla legge finanziaria. Non è facile, perché in ballo ci sono circa 2000 emendamenti.

“Si tratta di una legge con margini ristretti di manovra, frutto della crisi che stiamo ancora vivendo – spiega Giambattista Coltraro capogruppo di Sicilia Democratica all’Ars – ma che tutela le fasce sociali più deboli. Il nostro gruppo parlamentare – ha aggiunto – ha presentato alcuni emendamenti che mirano a risolvere i problemi dei precari degli enti locali. Riteniamo che questa Finanziaria possa sciogliere alcuni nodi cruciali, soprattutto quelli della crescita dell’occupazione e della definitiva scomparsa degli interventi a pioggia per associazioni ed enti che da decenni fagocitano le esigue risorse di cui disponiamo”.

 Bilancio e Finanziaria, messe a punto dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei, approderanno a Sala d’Ercole martedì 16. Con la manovra 2016 sono due gli obiettivi che Baccei vuole raggiungere: il taglio delle indennità a circa 900 dirigenti regionali, ed il blocco del turn over degli operai della Forestale siciliana. Lo scontro, all’Ars, si annuncia duro, perché molti deputati regionali non sembrano disposti ad avallare le scelte operate dall’assessore Baccei.

Cantieri di lavoro.  Cento milioni di euro immediatamente disponibili per i Comuni per avviare i Cantieri lavoro e fronteggiare la grave crisi occupazionale. Si tratta di una somma doppia rispetto al bando dello scorso anno e soprattutto con un sistema rapido di affidamento. E’ l’emendamento approvato ieri sera a tarda ora in Commissione bilancio all’ars dove prosegue un lavoro a ritmo serrato sulla legge di stabilità regionale. Lunedì sera era stato approvato il bilancio, ieri si è proceduto sulla Finanziaria e i lavori riprenderanno oggi con l’obiettivo di giungere ad approvazione in Commissione in settimana per portare la legge in discussione all’Ars per il 16 febbraio. “L’ approvazione in seconda commissione dell’emendamento che stanzia 100 milioni rendendoli immediatamente disponibili per la la gestione diretta da parte dei Comuni è un atto molto importante – dicono la presidente del gruppo parlamentare PD all’Ars Alice Anselmo, il vice presidente Giovanni Panepinto ed i componenti PD della commissione, Mario Alloro, Nello Di Pasquale, Luca Sammartino e Giuseppe Lupo – Abbiamo detto sì ad un provvedimento fondamentale per contrastare gli effetti della povertà che investe le fasce più deboli della popolazione”. Ieri in commissione passato anche l’emendamento Falcone-Savona sulla riduzione degli stipendi dei dirigenti regionali e dei dirigenti generali degli enti partecipati, controllati e vigilati, con l’introduzione del tetto di 118 mila euro annui. “Una formulazione che quando sarà definitivamente approvata consentirà di incidere in maniera concreta sui costi della Regione, dando un buon esempio ai nostri concittadini – afferma Marco Falcone, capogruppo azzurro all’Assemblea regionale siciliana –. L’accoglimento della proposta di Forza Italia da parte della Bilancio è un ottimo punto di partenza, domani la norma sarà strutturata tecnicamente dalla stessa commissione per evitare future impugnative”.

Cerisdi verso la chiusura.  L’assemblea dei soci è già programmato. Il Cerisdi, storico ente di alta formazione fondato nel 1990, sarà liquidato. Il progressivo taglio dei fondi e la pesante situazione debitoria non ha lasciato scampo. In commissione Bilancio all’Ars, dove è in discussione la Finanziaria, è già iniziata la corsa contro il tempo per salvare i 28 dipendenti. “Bisogna intervenire con la massima urgenza per salvare il Cerisdi – dice Alice Anselmo, capogruppo del Pd all’Ars – tutte le parti coinvolte devono mettere in campo ogni sforzo per salvaguardare un ente di alto livello e per tutelare il futuro lavorativo dei 28 lavoratori. Purtroppo sull’ente incombe una pesante situazione debitoria – aggiunge Anselmo – ma anche se in extremis, bisogna compiere ogni sforzo per salvaguardare quello che rappresenta un vero e proprio patrimonio per la formazione di qualità. Bisogna anche immaginare il riutilizzo dei 28 lavoratori in altre realtà. Ci rendiamo conto che quella di fronte a noi è un ‘corsa contro il tempo’, ma abbiamo il dovere di non lasciare nulla di intentato”.

Cgil, Cisl e Uil: “Mancano le risposte alle emergenze”. “Forti riserve”sono state espresse da Cgil, Cisl e Uil siciliane sulla Legge di stabilita’ e sul bilancio della regione nel corso di un incontro con l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, e il vicepresidente della Regione, Mariella Lo Bello. Secondo i segretari generali dei tre sindacati, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone “mancano le risposte alle questioni piu’ spinose, dal finanziamento degli ammortizzatori sociali a quello dei liberi consorzi, dalla riforma dei forestali a quella delle partecipate, per citarne alcune”. “In generale – spiegano Pagliaro, Milazzo e Barone – manca una programmazione dello sviluppo che dia il senso di una visione complessiva e generale orientata a dare slancio all’economia e a favorire l’occupazione, visto che la spesa d’investimenti complessiva della Regione Siciliana (residui piu’ competenza) si attesta solo al 14%”. “Tutto questo mentre resta forte la preoccupazione sulla partita degli accordi finanziari fra Stato e Regione, tutt’oggi ancora aperta, che – sottolineano i tre sindacalisti – pesa sulla Legge di Stabilita’ regionale per 500 milioni di euro che potrebbero trasformarsi in veri e propri tagli”. In questo contesto, tra i ritardi rilevati dai sindacati quelli che riguardano “la centrale unica degli acquisti e dei costi standard nei comuni e nelle societa’ partecipate”. Cgil, Cisl e Uil annunciano che in assenza di risposte continueranno e rafforzeranno le iniziative sindacali e vertenziali.