Truffa e rifiuti. Riprende oggi a Marsala il processo ai vertici della Sicilfert. Il processo vede alla sbarra Pietro Foderà, 33 anni, amministratore dell’azienda di contrada Maimone, accusato di truffa e falso. Il Comune di Marsala è parte civile con Erice, Valderice, Paceco, Alcamo, Custonaci, Calatafimi, Castellammare del Golfo.
Oggi si inizierà ad ascoltare i testi del pm. Il primo dovrebbe essere il commissario capo dei vigili urbani di Marsala Vincenzo Menfi. E’ stata, infatti, la polizia municipale a condurre l’indagine. Secondo l’accusa, l’amministratore della Sicilfert avrebbe “barato” sul peso dei rifiuti (organico) conferiti dai mezzi dell’Aimeri per conto di diversi Comuni dell’Ato Tp1. A far scattare l’inchiesta, nel febbraio 2014, fu un esposto anonimo arrivato a Vincenzo Menfi. Una lettera in cui si denunciavano scorrettezze nella pesatura dei rifiuti da trasformare in fertilizzanti per l’agricoltura. Seguirono, perciò, una perquisizione dell’impianto di compostaggio (a fine aprile 2014) e il sequestro delle carte relative alla pesatura dei rifiuti e delle attrezzature utilizzate per pesare i rifiuti arrivati con gli autocompattatori. Le bilance non erano truccate, ma è emerso che il peso lordo dei mezzi che trasportavano i rifiuti veniva memorizzato nel sistema e poi richiamato utilizzando il relativo numero identificativo, sostituendo, però, in diversi casi, il peso del mezzo in uscita con quello di un altro mezzo meno pesante. Con una “tara” minore, quindi, secondo l’accusa, il peso netto dei rifiuti in entrata risultava maggiore di quello reale. Sarebbe stato così alterato lo scontrino rilasciato agli autisti, sul quale era indicato un peso netto maggiore rispetto a quello effettivamente trasportato. E siccome la Sicilfert viene pagata a peso, gli incassi dell’azienda sarebbero stati superiori a quelli dovuti. I Comuni, e di conseguenza i cittadini, avrebbero pagato per una quantità superiore di rifiuti organici rispetto a quelli realmente conferiti. Nel corso dell’indagine, sono stati, inoltre, ascoltati autisti ed effettuati controlli a campione sulle pesature. A difendere Pietro Foderà, figlio di Michele Foderà, il fondatore della Sicilfert, è l’avvocato Diego Tranchida.