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12/02/2016 06:30:00

Marsala, le speranze per la chiesa abbandonata in una lettera dal Quirinale

Se dal Quirinale dicono di intervenire, magari qualcosa succede. Magari la chiesa di Santa Maria della Grotta, a Marsala, rivive un po’.
La chiesa si trova nei pressi dello stadio, ed è abbandonata da decenni. Solo negli utlimi anni cittadini ed associazioni hanno imparato a riscoprirla.
“Due anni fa abbiamo lanciato la petizione e abbiamo fatto due mila cartoline con la scritta ‘Salviamo questo monumento’ - racconta Letizia Pipitone, referente di Legambiente Marsala Petrosino - una di queste cartoline l’abbiamo inviata al Presidente della Regione Siciliana, ma non ci ha mai risposto”. Allora si è deciso di puntare più in alto, di scrivere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e inviare anche a lui una di quelle cartoline, stampate e fatte girare anche sul web. “A dicembre abbiamo inviato al Presidente una lettera a una delle cartoline, in occasione della Campagna Salvalarte, che ritraggono la Chiesa di S. Maria della Grotta , chiedendogli di sottoscrivere, insieme a noi e ai moltissimi cittadini di Marsala, l’appello in essa contenuto affinché la chiesa sia restaurata e “restituita alla bellezza”. Abbiamo inoltre invitato il Presidente Mattarella a visitare il monumento”.
Qualche giorno fa è arrivata la risposta del Quirinale: “L’ufficio della Presidenza della Repubblica ci ha risposto con due missive - continua Pipitone - comunicando l’apprezzamento per l’iniziativa da parte del nostro Presidente Mattarella e l’interessamento dello stesso verso i competenti uffici della Regione Siciliana. Noi speriamo che dopo l’intervento del Capo dello Stato non ci siano più scuse per non salvare uno dei monumenti più belli di Marsala”.
Un monumento entrato nel cuore dei marsalsi (non di tutti, purtroppo) soltanto negli ultimi anni. La nostra redazione si è occupata diverse volte della chiesa di Santa Maria della Grotta, con diverse visite e video. La chiesa è chiusa dalla fine degli anni ‘60 a causa di alcuni danni provocati dal terremoto che ha distrutto i paesi del Belice e che è arrivato anche a Marsala. Da allora la chiesa è stata chiusa. Tutto il patrimonio storico e artistico all’interno in questi anni è stato razziato, vandalizzata la struttura. L’area trasformata in ovile, usata come discarica. La torre normanna vicina è crollata invece a fine anni 70.
Ora è tutto in malora. Eppure stiamo parlando di una struttura millenaria che nasconde sacro e profano. La chiesa insiste in un’area rocciosa piena di grotte che nei secoli è stata utilizzata come necropoli prima punica e poi paleocristiana. Dista poche centinaia di metri, infatti dall’attuale cimitero. I primi cristiani utilizzarono quella zona per uso catacombale, poi nel 1.100 venne eretta l’abbazia basiliana. L’abbazia è una delle poche testimonianze della cultura bizantina in Sicilia, piccoli sprazzi di affreschi si possono ancora vedere, ma sono rovinati dall’incuria e dall’umidità.
Per il restauro servono circa 7 milioni di euro. Ma non è mai arrivato un centesimo. In questi anni il Fai si interessò al monumento con le visite guidate durante le giornate del Fai. la fine del 2012 l’arciprete di Marsala, padre Giuseppe Ponte, ha lanciato l’appello alle istituzioni. E’ nato anche un comitato cittadino “Pro Madonna della Grotta” e il locale circolo di Legambiente ad aprile 2013 ha avviato una raccolta firme. “Abbiamo chiesto un incontro con Caruso - aggiunge Letizia Pipitone - ma ci è sembrato di capire che non ci sono grandi possibilità di intervenire con il restauro”. Sono state organizzate poi giornate di pulizia da gruppi di cittadini.

Il nuovo direttore delle aree archeologiche di Marsala Enrico Caruso ha disposto per ogni prima domenica del mese, in occasione delle aperture gratuite dei musei, anche la visita guidata alla chiesa. Una meraviglia abbandonata, ma con un fascino unico. Speriamo che l’intervento del Quirinale faccia muovere qualcosa.