E’ stato assolto per non aver commesso il fatto davanti al Tribunale di Trapani. E’ questa la sentenza dei giudici nei confronti di Domenico Cruciata, imputato di favoreggiamento nei confronti della cognata coinvolta in un incidente stradale mortale. Secondo l’accusa Cruciata riparò le parti dell’auto che erano rimaste danneggiate, ma i giudici hanno accolto le richieste della difesa, che è riuscita a dimostrare la totale estraneità dell’imputato. Il processo in questione era scaturito da quello legato all’incidente mortale avvenuto nel giugno 2010 e in cui perse la vita, Vito D’Alcamo, un muratore di 45 anni, investito da un’auto alla cui guida si trovava una ragazza, Marianna Rizzo che fuggì senza dare soccorso. Per questo fatto è stata condannata a un anno e 10 mesi di reclusione con la condizionale e sono stati rinviati a giudizio altre quattro persone e con loro anche il cognato della Rizzo, Domenico Cruciata. Sono stati dichiarati non punibili Mariano Pirrone, Pietro Pipitone, Giuseppe Impellizzeri ed Enza Alba Gottuso, per avere ritrattato le dichiarazioni rese nella fase delle indagini preliminari, mentre Pipitone, Pirrone e Impellizzeri sono stati ritenuti responsabili di omissione di soccorso e condannati, con la condizionale, a 8 mesi di reclusione e al risarcimento del danno.