Il termine Pachamama indica una delle divinità venerata dagli Inca e da altri popoli dell'altipiano andino. Parola di origine quechua che nella cultura degli Incas vuol dire Madre Terra, ma il suo significato va ben oltre quello letterale. Pachamama significa vivere in totale armonia con la Terra, piuttosto che sfruttarla e depauperarne le risorse come se queste fossero illimitate e, ancor peggio, a esclusivo uso e consumo dell'uomo.
Più che azzeccato il nome di un'associazione che pone tra i suoi obiettivi principali quello di sviluppare in maniera sostenibile una rete sociale sana, civile e legata profondamente all'educazione e alla sensibilizzazione di grandi e piccoli della comunità ai temi della salute alimentare e la difesa ambientale.
L'Associazione Pachamama Factory è giovane ma ha le idee chiare, nasce infatti nel Gennaio 2016 dalla volontà di un gruppo di giovani marsalesi determinati a rivitalizzare il contesto locale. Associazione senza scopo di lucro, si definisce inclusiva vista la volontà di raggiungere e collaborare con diverse realtà. “Marsala è una città fertile ma che allo stesso tempo ha bisogno di impulsi ed è questo uno dei punti fondamentale del nostro operato” commenta Valerio Patti, Presidente di Pachamama Factory, ai microfoni di Mulini Contro Vento – Storie di Moderni Don Chisciotte, su Rmc 101.
”Aprirci alla cittadinanza, sensibilizzando le persone a consumare prodotti a Km Zero, prodotti locali cercando di svegliare la coscienza cittadina, andando nelle piazze, scendendo nei luoghi della nostra quotidianità per far si che la gente cominci a notare qualcosa di diverso. La speranza di provare a fare delle cose nuove c'è ma non avrebbe senso se non accompagnato da una partecipazione cittadina”.
Il 13 febbraio a Porta Garibaldi ha avuto luogo “Arance Km0”, una delle prime uscite pubbliche dei ragazzi della Pachamama Factory durante la quale sono stati offerti in dono i frutti provenienti da agrumeti il cui prodotto non sarebbe stato raccolto per motivi di mancato riscontro economico. Un cordiale approccio di conoscenza con la popolazione la quale reagisce inizialmente con la dovuta perplessità ed il doveroso occhio di sospetto, vista la vigente mentalità del “nuddru fa nenti pì nenti”, ma che alla fine ha suscitato molta curiosità sia nei confronti dell'iniziativa in se che dell'Associazione che così muove i suoi primi passi.
Come sottolineato da Valerio Patti, giovane architetto con la vocazione per l'urbanistica che dopo essersi formato tra Sicilia, Toscana, Francia e Spagna ha scelto di tornare in terra natia e contribuire alla realizzazione del sogno di una Marsala più vivibile ed al passo con i tempi:“Il senso della manifestazione è stato quello di farci conoscere, avere un riscontro con la popolazione e magari avviare nuove collaborazioni con persone interessate alle nostre stesse tematiche”.
Forza e volontà non mancano di certo, gli unici ostacoli provengono dal mondo della burocrazia, e continua Valerio Patti: “l'iniziativa è stata ben accolta dall'amministrazione sebbene sia stato complicato ottenere le autorizzazioni necessarie. Lascio immaginare lo stupore nello scoprire che non esiste alcun regolamento che preveda l'uso di suolo pubblico se non per scopi commerciali o benefici. Per poter operare nella legalità abbiamo dovuto ricorrere ad un autorizzazione speciale del Sindaco Di Girolamo. Cosa che da un lato fa percepire l'originalità del nostro progetto ma dall'altro riempie di rammarico considerando che non abbiamo inventato niente di nuovo. A Marsala volontarietà e gratuità non sono ancora riconosciute come possibilità. Iniziative di questo genere in altri centri avvengono quotidianamente, ed è pur vero che dalle nostre parti le cose arrivano un po' più tardi, ma anche il tardi ad un certo punto arriva”.
Tanti i progetti e gli ambiti di azione, dall'educazione ambientale per bambini, ai laboratori di riciclaggio e non solo differenziazione, al turismo con l'organizzazione di passeggiate naturalistiche nei tanti luoghi poco conosciuti o abbandonati, prodotti a Km0 ma fra tutti priorità assoluta alla realizzazione di “orti urbani”. Dal luglio 2015 Pachamama Factory sta lentamente lavorato in sinergia con l'amministrazione Di Girolamo al fine di trasformare l'area del Baluardo Velasco in un “orto sociale”, progetto ambizioso che vorrebbe comprendere tutte le fasce di eta recuperando e riqualificando aree della città attraverso la partecipazione attiva dei cittadini che qui potrebbero incontrarsi e coltivare i propri prodotti in maniera naturale. Racconta il Presidente Patti che “il progetto è rivolto a tutti anche se dà priorità ai bambini a cui vorremmo destinare le attività pratiche di semina, coltivazione, manutenzione e raccolta introducendo così i temi del rispetto ambientale e dell'ecosostenibilità in tutte le famiglie a partire dai più piccoli così pure gli anziani che potrebbero trovare nell'orto urbano un nuovo luogo di incontro magari mentre si toglie un'erbaccia o raccogliendo un frutto. L'orto urbano, può rappresentare un punto di incontro anche a livello culturale facendosi promotore di convegni e seminari che si avvaleranno della partecipazione di esperti dei vari settori o organizzando eventi in occasione dei più importanti appuntamenti legati ai temi dell'ambiente e al vivere in maniera etica – e conclude dicendo - Sono mesi che cerchiamo di portare avanti il progetto dell'Orto Urbano al Baluardo Velasco e nonostante l'appoggio dell'amministrazione la strada è ancora lunga ed impervia, si attende l'emanazione del bando per l'affidamento del verde pubblico in cui dovrebbe rientrare il progetto ma ad oggi nessuna notizia”.
E mentre nei terreni di Strasatti dell'Associazione Pachamama Factory spuntano le prime cime di rapa nel resto del territorio marsalese si aspetta che i tempi siano maturi affinché tanti bei progetti destinati al bene della comunità vedano la luce. L'unica cosa da poter fare è chiedersi se siano state fatte o se mai si faranno le necessarie potature all'apparato amministrativo affinché si alleggerisca permettendo il rinnovamento in termini di efficienza e operatività. Attendiamo e come dice un famoso detto dell'America Latina “o novo sempre vem”, il “nuovo sempre arriva”... si spera, prima o poi, aggiungiamo noi.
Sara Manzo