Camper si, camper no. Non è il prossimo referendum in programma in Italia, ma sono le due posizioni che vengono fuori dal botta e risposta a distanza tra il presidente dell’Associazione Strutture Turistiche di Marsala, Gaspare Giacalone, e una camperista “praticante”, la signora Isabella Di Girolamo. Quali sono le due posizioni? Da un lato quella di Giacalone che, ha chiesto all’amministrazione Di Girolamo di rispolverare una vecchia delibera della Giunta Adamo, con la quale si doveva disciplinare l’utilizzo e la sosta dei camper in apposite aree attrezzate del territorio, e, in particolare, si vietava la sosta e il campeggio nelle aree pubbliche nelle ore notturne a partire dalle ore 23:00; orario dopo il quale i camperisti avrebbero dovuto trasferirsi esclusivamente nelle aree attrezzate. E a tal proposito, Giacalone ha chiesto di fare installare la cartellonistica ad hoc che ricordi orari di sosta e divieti. La Signora Di Girolamo, invece, la pensa in modo totalmente opposto, ritenendo che quella delibera, definita “micidiale”, sia la causa che ha fatto scappare i camperisti da Marsala. “I camperisti sono una risorsa per il turismo - scrive la signora Di Girolamo - e non campeggiano mai in qualsiasi posto, bensì nelle aree attrezzate a pagamento, dotate di servizi igienici, e confort vari. A Marsala l’unica area attrezzata, dotata di carico e scarico acque chiare e scure con ampio parcheggio è proprio quella vicina al costruendo monumento ai Mille".
La signora Di Girolamo, ricorda, inoltre, che in altri comuni siciliani, anzichè disincentivare il turismo itinerante dei camper, lo si incentiva con servizio navetta gratuita per i siti e gli altri punti d’interesse cittadini e con altri servizi. “Il vero problema - continua - non è il turismo itinerante, ma il fatto che nella zona del porto, campeggiano roulotte e altro di ROM che lavano vestiti, auto, attrezzi, stoviglie e si fanno le docce alla fontanella pubblica, stendono panni e cucinano apparecchiando tavoli, tutto per strada. Infine - conclude ricordando al rappresentante delle strutture turistiche - che, secondo codice stradale i caravan sono soggetti alla stessa disciplina prevista per gli altri veicoli. La loro sosta dove consentita, sulla sede stradale non costituisce campeggio, attendamento e simili se l'autoveicolo non poggia sul suolo salvo che con le ruote”.
Oggi si discute sul valore del turismo itinerante dei camper a Marsala, eppure, qualche anno fa era quasi uno dei cavalli di battaglia della Giunta Adamo per il rilancio del turismo in città, e per questo quell’amministrazione aveva trovato in Villa Genna l’area ideale. Ma dopo tanti annunci, bandi pubblici e anche l’affidamento della gestione, Villa Genna, che in questi ultimi anni poteva essere tutto: polmone verde, area eventi, zona di sosta per camper e caravan ma, che nel frattempo era diventata anche una discoteca abusiva, oggi continua ad essere in stato di abbandono. Comprata negli anni '80 dall’amministrazione comunale per 800 milioni delle vecchie lire, Villa Genna è uno dei luoghi più “disgraziati” e mal curati dalle amministrazioni che si sono succedute alla guida della Città. E’ stata data in gestione più volte, aperta, risistemata, utilizzata e per non farci mancare nulla, al centro di interessi economici, politici e mafiosi che hanno visto addirittura condannato l'ex deputato alcamese Norino Fratello per aver "turbato" l'asta relativa alla sua gestione. Ed ancora una volta, come sempre, abbandonata, come abbiamo documentato più volte con le nostre immagini video che ne confermavano lo stato di degrado. Con la giunta guidata da Giulia Adamo la decisione di dare l’antica villa gentilizia in concessione per 15 anni per farne un parcheggio e luogo di ritrovo per camper. La gestione venne affidata alla cooperativa Airone, fondata tra gli altri da Antonio Parrinello e presieduta da Carlo Bertolino. Il nuovo corso a Villa Genna fu inaugurato con il raduno nazionale dei ragazzi di Libera. Poi qualche sagra, la serata discoteca stoppata dall’arrivo delle forze dell’ordine, che, dopo aver ispezionato la villa hanno notato che la zona che avrebbe dovuto ospitare i camper, come da accordi, sarebbe stata invece usata come parcheggio delle auto per i clienti del locale.
Lo scorso anno a giugno, con un provvedimento del dirigente comunale, l’ing. Francesco Patti, la revoca del comune alla coop Airone, motivata dal fatto che non sono stati rispettati gli orari di apertura-chiusura della villa, per la mancata pulizia dei luoghi, per la presenza di rifiuti anche pericolosi, inagibilità dei bagni, mancata custodia della struttura, omessa disinfestazione delle palme dal punteruolo rosso, vandalizzazione di arredi e illuminazione, mancato avvio del progetto posto a base di gara (ossia quello di creare una sosta camper), mancata presentazione della documentazione necessaria per perfezionare il contratto e in particolare, la contestazione per la realizzazione di opere edilizie fatte senza la necessaria autorizzazione degli enti preposti, senza il nulla osta della soprintendenza per i vincoli paesaggistici o quello del Genio Civile. Da qualche parte, in un cassetto, o su qualche scrivania del palazzo comunale ci sarà un fascicolo dedicato a Villa Genna; vista la diatriba sorta sull’utilità o meno del turismo camperistico, l’amministrazione potrebbe rispondere a tal riguardo su quel progetto, e più in generale su che cosa intende fare di questa struttura, da sempre ritenuta una risorsa per la città ma nei fatti puntualmente abbandonata a se stessa.