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19/03/2016 06:10:00

Il bilancio della Guardia di Finanza in Sicilia: truffe, evasione, scandali

 Sono 4.742 le indagini concluse nel 2015 su delega dell’Autorità giudiziaria e contabile dalla Guardia di finanza in Sicilia. Gli uomini guidati dal generale Ignazio Gibilaro sono stati impegnati su più fronti: dalla tutela della spesa pubblica e del corretto andamento della pubblica amministrazione alla lotta alla mafia, dalla lotta all’evasione fiscale al contrasto al traffico di stupefacenti.

Per quanto riguarda la tutela della spesa pubblica il bilancio è di 213 segnalazioni di “danno erariale” all’Autorità contabile. In particolare le indagini nel comparto – su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti, d’iniziativa o dirette dalle Procure ordinarie siciliane – hanno fatto emergere ipotesi di danno erariale per quasi 420 milioni, relative a “sprechi” di risorse comunitarie, nazionali o regionali, nonché la relativa responsabilità amministrativa a carico di 456 soggetti.
La vigilanza sui flussi di spesa pubblica destinati a sostenere lo sviluppo socio-economico del territorio – attraverso aiuti alle imprese ed al lavoro o la realizzazione di opere e la fornitura di servizi, essenziali alla collettività – per preservarli da condotte fraudolente e/o infedeltà di pubblici funzionari / amministratori, si è espressa nella verifica della regolarità delle erogazioni pubbliche in tema di:

  • incentivi alle imprese, per complessivi 235 milioni circa, con 810 indagini concluse segnalando frodi per 205 milioni e responsabilità penali a carico di 575 soggetti;
  • appalti e forniture pubbliche, per oltre 232 milioni totali, con 118 investigazioni che hanno evidenziato irregolarità su flussi di spesa pari a 46,5 milioni e responsabilità penali a carico di 159 soggetti;
  • spesa sanitaria, previdenziale e per prestazioni sociali agevolate, con 684 controlli dai quali sono emersi 1.209 violazioni, per un’indebita spesa pubblica di 12,8 milioni.

Nell’ambito del contrasto alle suddette attività predatorie, particolare rilievo è stato attribuito alle condotte contrarie alle norme a tutela dell’“andamento regolare della Pubblica Amministrazione”, con la scoperta di reati ed altri illeciti di specie a carico di 409 soggetti, di cui 22 tratti in arresto. I funzionari pubblici coinvolti in tali vicende penali sono risultati 189, mentre: il peculato accertato ammonta a oltre 4,3 milioni; le condotte corruttive/concussive quantificate sono pari ad 368 mila. Contestuali indagini finanziarie e patrimoniali, mirate al recupero delle risorse sottratte con frode alla collettività, hanno permesso il sequestro di beni per oltre 14 milioni.

CONTRASTO DEGLI ILLECITI DI NATURA FISCALE.

Anche le attività ispettive in materia di “Entrate”, nel corso del 2015, sono state orientate nei confronti di quei soggetti che, attraverso azioni mirate ad arricchirsi illecitamente e/o conseguire ingenti risparmi di imposte indebiti, contestualmente causano: la sottrazione di cospicue risorse all’Erario che, sotto forma di contribuzione fiscale, sono destinate a sostenere i bisogni della collettività; l’inquinamento dell’economia locale, attuando una concorrenza sleale basata sull’illecito vantaggio tratto dalle condotte illecite, a danno di imprese e professionisti corretti, sui quali peraltro ricadono effetti negativi anche in termini di crescita del carico fiscale. L’azione nel comparto, portata avanti con totali 4.158 investigazioni di carattere fiscale, ha consentito la scoperta di 1.129 responsabili di 937 violazioni tributarie di rilievo penale.
A carico di 746 di questi “evasori” gravano le condotte illecite più gravi (false fatturazioni e altri artifici, omessa dichiarazione di consistenti imponibili e debiti d’imposta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte); 13 sono quelli già tratti in arresto.
Sono state individuate 136 “frodi carosello”, ossia attività evasive perpetrate attraverso l’interposizione fittizia – nella fatturazione – di una o più imprese fantasma (cd. cartiera), nonché 83 casi di fenomeni evasivi connessi alla fiscalità internazionale. I soggetti risultati operare abusivamente e/o omettendo di dichiarare la propria capacità contributiva (evasori totali) sono 543, mentre 116 contribuenti dichiaravano un’operatività fiscalmente rilevante inferiore alla metà di quella realmente conseguita.
I sequestri di patrimoni e disponibilità finanziarie, per assicurare il recupero delle imposte evase, ammontano a oltre 207 milioni. I controlli a contrasto del lavoro nero, oltre a consentire l’accertamento di 4 episodi di “caporalato”, hanno evidenziato posizioni irregolari per 565 datori di lavoro, risultati utilizzare complessivamente 2.458 lavoratori “in nero” o “irregolari”.
Particolare attenzione il Comando Regionale ha attribuito nell’anno in corso all’evasione: nel settore delle locazioni immobiliari. In particolare, 131 interventi (di cui 128 hanno evidenziato irregolarità di natura fiscale) sono stati mirati a verificare soprattutto le posizioni dei cd. Bed & Breakfast e dei titolari dei più vasti patrimoni immobiliari in città universitarie e turistiche dell’isola; delle Accise, con la segnalazione all’A.G. di 734 soggetti responsabili di aver sottratto a tale imposta, fraudolentemente, prodotti petroliferi per quasi 5.300 tonnellate. Altre 289 tonnellate di carburanti, destinate allo stesso contrabbando, sono state sequestrate; connessa alle scommesse ed ai giochi illegali, con 239 controlli che hanno permesso di pervenire al sequestro di 13 punti di raccolta scommesse abusivi e 276 apparecchi elettronici destinati al gioco clandestino, con la denuncia di 103 soggetti per irregolarità nell’esercizio di attività del genere.