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21/03/2016 18:00:00

Trecento studenti in visita al centro del CNR di Capo Granitola

Oltre trecento studenti, al Cnr di Capo Granitola. L’Iamc (Istituto per l’ambiente marino costiero) ha aperto le porte del proprio centro di ricerca, dando la possibilità di visitare i laboratori, l’osservatorio della biodiversità e il salone espositivo con i prodotti della ricerca e dell’innovazione creati in Sicilia, nei laboratori e nei dipartimenti scientifici di ricerca dell’isola, raccontati dagli stessi protagonisti. Una giornata particolarmente ricca per affrontare anche il tema delle onde gravitazionali, spiegate da chi le ha scoperte. Spazio anche per discutere di percorsi di studi, con un confronto tra studenti e rettori delle università siciliane per chiarire dubbi e curiosità legate ai corsi di laurea, cui iscriversi, all’utilità del titolo, alla spendibilità lavorativa. Grande attenzione riservata alla preoccupazione di non trovare lavoro o di essere costretti all’emigrazione. Obiettivo degli organizzatori: offrire tutti gli strumenti e le risposte per una scelta ragionata e consapevole e stimolare gli studenti, soprattutto le studentesse, a intraprendere percorsi universitari negli ambiti delle STEM(Science, Technology, Engineering, and Mathematics). In Italia solo il 38% delle studentesse sceglie questo tipo di percorsi. Molto spesso questo è legato a stereotipi che vogliono le donne scarsamente predisposte a queste materie.

L’Iamc del Cnr, per l’occasione, ha mostrato un piccolo gioiello tecnologico per il rilevamento e il monitoraggio di parametri ambientali. Si chiama “seastick” ed è un veicolo sottomarino autonomo. Dotato di telecamera ad alta definizione e un sistema di registrazione dei suoni è in grado di raggiungere, con rotte preimpostate, i 1000 metri di profondità.
Quanto ai progetti innovativi, gli studenti hanno avuto modo di incontrare e parlare con i ricercatori che con i loro progetti hanno saputo coniugare ingegno, creatività e utilità.
Si va da un progetto che prevede la realizzazione di contenitori in materiale plastico per le conserve alimentari ai tour virtuali, anche su smart phone e tablet, con modalità street view e ricostruzioni 3D. Ci sono poi i sensori multicanale per piccoli droni ed una serie di software da impiegare per il controllo e l’analisi dei dati. Tecnologie sviluppate per l’ispezione di elettrodotti aerei, impianti fotovoltaici ed eolici. Progettato pure un piccolo drone, a lunga autonomia, per il controllo del territorio e l’acquisizione di dati territoriali e ambientali. Una centrale provvederà all’archiviazione e all’elaborazione.
C’è chi ha pensato a definire le linee guida per il decongelamento dei crostacei mediterranei e verificare la qualità del prodotto; elaborare un sistema di monitoraggio atmosferico e delle ceneri vulcaniche; valutare il rischio sismico, attraverso l’indagine delle tre componenti principali: pericolosità, vulnerabilità, esposizione; condurre test sismici per contribuire alla prevenzione del rischio; creare un percorso formativo informale e innovativo mettendo insieme studenti universitari, imprese e mondo accademico.
Molta curiosità ha suscitato la spazzatrice del futuro, dotata di tele-diagnostica intelligente, in grado di operare velocemente su un vasto territorio e con qualsiasi tipo di rifiuto.
Trovata una soluzione per le protesi ortopediche. E’ stato scoperto che possono essere utilizzate ossa equine ricoperti con una resina polimerica biodegradabile in grado di ridurre la percentuale di revisione dovuta a infezioni. L’innovazione passa anche attraverso la produzione energetica da moto ondoso. Elaborato un sistema che potrebbe avere un elevato impatto in settori strategici nel campo dei materiali, della meccatronica, della meccanica e nel settore energetico.
Innovativi e funzionali gli elementi strutturali in vetro stratificato per applicazioni in ingegneria civile e i moduli abitativi con legno lamellare: facili da montare, trasportare e adattabili a diversi utilizzi, anche di protezione civile. C’è poi il prototipo del micro eolico ad asse verticale realizzato con strutture ultraleggere e dotate di sistemi di rotazione innovativi che garantiscono elevate capacità di produzione di energia elettrica e l’eolico domestico a bassa rumorosità e con ridotto inquinamento.
Di grande utilità, infine, i materiali polimeri ad alte prestazioni: resistono alla fiamma, creando una barriera, e agli agenti chimici aggressivi. Consentono, ad esempio, di regolare il passaggio dell’acqua sino all’estinzione di un incendio.

Ad organizzare la due giorni dedicata alla ricerca il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) in collaborazione con la Regione Siciliana, il Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’Università degli Studi di Palermo, l’Università degli Studi di Catania, l’Università degli Studi di Messina, l’Università degli Studi di Enna. A coordinare la giornata con gli studenti è stata Mila Spicola, consulente tecnico scientifico del Miur. Per gli organizzatori, la due giorni, è stata una occasione importante per fare il punto della situazione sulla ricerca e sui finanziamenti, creare un momento di confronto tra addetti ai lavori, far conoscere le attività di ricerca effettuate in Sicilia e i risultati conseguiti e offrire agli studenti una opportunità per scegliere avendo consapevolezza dell’utilità sociale del lavoro di ricercatore.