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21/03/2016 06:20:00

Berlusconi chiama Alfano: "Ripartiamo dalla Sicilia con un centrodestra unito"

 Berlusconi vuol far partire dalla Sicilia il nuovo centro-destra, quello che nel 2001, sotto le bandiere della Casa delle libertà, registrò l’ormai noto 61 a 0.

Il presidente di Forza Italia ha scelto la tappa palermitana per lanciare un messaggio al suo ex delfino, Angelino Alfano, fondatore dell’Ncd dopo il divorzio dal Pdl nel 2014 ed il successivo patto di ferro con Renzi.

Alfano ha gradito l’apertura del suo ex leader ed a dar manforte a Berlusconi è stato il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia facendo trapelare i confini di una possibile alleanza che avrebbe proprio in Sicilia le sue basi alla vigilia delle amministrative di giugno.

"Il prossimo governatore della Sicilia sarà di centrodestra - assicura il presidente di Fi-- già oggi il centrodestra rappresenta il 50% dei siciliani. Il Movimento 5 stelle forse sarà il primo partito, anche se su questo ho molti dubbi. Ma anche se riuscissero ad arrivare primi, non hanno capacità di coalizione. E comunque i grillini non hanno la cultura di governo necessaria per gestire una regione grande e importante come la Sicilia. Non hanno le idee né gli uomini adatti. I siciliani sono persone troppo ragionevoli per correre un rischio del genere, che peggiorerebbe ulteriormente i già gravi problemi dell'isola".

Berlusconi, consapevole di una strada tutta in salita, resa ancora più pesante dalle trasmigrazioni dal centro destra nel Pd renziano, vuol giocarsi tutta la partita sulla coalizione: “uniti si vince”, memore del 2012 quando, a causa della rottura di Miccichè un centro-destra spaccato consegnò l’isola al governo Crocetta sostenuto da Pd e Udc.

"Quanto al Pd, dopo l'esperienza Crocetta- dichiara- dalla quale Renzi ha tentato disperatamente quanto inutilmente di prendere le distanze, non vedo con quale coraggio si propongano ancora per governare. Noi siamo gli unici in grado di dare una speranza alla Sicilia”.

L’ex Presidente del Consiglio pensa ad una sorta di riedizione della Casa delle Libertà che nel 2001 portò a vincere un’alleanza targata Forza Italia- Alleanza Nazionale- Udc (inizialmente composta da Ccd-Cdu) e Lega nord e che governò fino al 2006 (nel 2008 nacque poi il Pdl, naufragato due anni fa). Da qui la decisione di aprire ad Alfano e farlo in Sicilia: “In molti comuni siciliani Ncd sosterra' candidati di centrodestra- ha dichiarato a La Sicilia-. In politica vince chi non serba rancore. So che Ncd e' un partito costituito da donne e uomini che vengono dal centrodestra, la cui collocazione naturale e' con noi. E sono felice quando, come a Milano, si creano le condizioni perché i moderati stiano tutti insieme; mi auguro che questo succeda anche in Sicilia. Micciche' sta lavorando per questo. Sono ottimista, e so che con i moderati faremo grandi cose. La gente ci chiede di stare uniti, non divisi”.

Come spesso accaduto in passato la Sicilia è vista come un laboratorio per la politica nazionale e Berlusconi pensa che proprio dall’isola che è stata granaio di voti per Forza Italia e per l’Udc, possa partire l’assalto al fortino, anzi, il ritorno al passato.

“Le dichiarazioni di Berlusconi mi fanno piacere, anche io non serbo rancore- ha risposto Alfano cogliendo l’assist ma mettendo anche alcuni paletti- Adesso spero che alle parole seguano i fatti come l'ordine di 'cessate il fuoco' a qualche suo giornale perché l'albero sin riconosce dai frutti. I fatti dimostrano che nel centrodestra abbiamo avuto ragione, abbiamo visto giusto, prima e in tempo per salvare l'Italia nel 2013. Quindi Ncd non "deve spostarsi ma penso che possa essere raggiunto". Apertura da parte del ministro che probabilmente lancia l’invito per “essere corteggiato” e non dare l’impressione di correre all’abbraccio come il “figliol prodigo”. Alfano del resto finora è sembrato molto più propenso a seguire Renzi che non il suo ex leader.

Chi ha colto la palla al balzo e non ha mai nascosto scarse simpatie per Renzi è il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia: “L'organizzazione di una destra di stampo lepenista rende ancora più assurda la balcanizzazione dell'area moderata. Credo che le parole di Berlusconi siano un segnale positivo. C'è una maggioranza silenziosa di italiani che si rifugia nell'astensionismo perché non più rappresentata. Lavorare ad un'aggregazione di stampo popolare e liberale nel solco del Ppe è un obiettivo non più differibile, ma è chiaro che questo percorso necessita di metodi ed energie nuove".

Sono i primi passi della coalizione di centro-destra che proverà a schierarsi contro Renzi? Presto per dirlo, ma Berlusconi in un’intervista a BlogSicilia ha dichiarato: “Questa sarà la nostra prima sfida al suo Governo poi ci sarà il Referendum sul Senato e sarà costretto a dimettersi. Dovremo essere uniti perché uniti si vince. Il suo è un governo abusivo contro la volontà degli elettori e nega la sovranità popolare. In Sicilia c’è grande voglia di centrodestra, dobbiamo unire tutti i moderati e ritornare alla guida della regione”.

In realtà l’ultimo pezzo Forza Italia l’ha perso nei giorni scorsi, il deputato regionale Giuseppe Milazzo transitato insieme al suo gruppo nel Pd, ultimo di una lunga serie di folgorazioni sulla via di Damasco che l’ha portato persino a definire Renzi un leader post-ideologico.

Per Berlusconi è proprio questo l’obiettivo da raggiungere, fermare il modello Renzi (peraltro già ampiamente utilizzato in passato dai forzisti) e se il premier dovesse uscire sconfitto al referendum chiedere al Presidente Mattarella di sciogliere le Camere e indire nuove elezioni.

TRAPANI. La provincia di Trapani ha risposto presente con numerosa partecipazione e tanti giovani alla manifestazione del Partito di Forza Italia, tenutasi sabato al Teatro Politeama di Palermo. Un evento incentrato sulla presenza del Presidente Silvio Berlusconi.

«Era importante far sentire come sempre abbiamo fatto la presenza forte e decisa della nostra provincia – commenta il Senatore Antonio d’Alì -. Ci siamo organizzati, così come hanno fatto realtà dell’intera Sicilia, perché da qui può ripartire una nuova strategia vincente del centrodestra che dovrà guardare al mondo che cambia, mentre i Governi Renzi e Crocetta nulla producono, penalizzando e mortificando questa Regione. C’è la voglia di superare la gravissima situazione in cui versa la Sicilia per colpa di questi Governi e di scrivere una nuova pagina. Intendiamo recuperare i valori e gli ideali del 1994».

La presenza di Silvio Berlusconi ha attirato al Teatro Politeama moltissimi cittadini che hanno manifestato il loro convinto sostegno a Forza Italia. «Il Presidente nonostante i maltrattamenti subiti non ha mai abbandonato l’Italia – continua d’Alì -. Se avesse voluto farlo avrebbe potuto sfruttare mille occasioni e magari gli sarebbe pure convenuto. Lui è innamorato di questo Paese. La sua è una sincera volontà di risolvere i problemi che lo caratterizzano e noi siamo chiamati a seguirne l’esempio per la nostra Sicilia».