"Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi". Un proverbio popolare che qui, a Gualaceo (Ecuador), si realizza nella nostra comunità parrocchiale. Infatti, da qualche settimana si parla di Missione e di Missionari, non immaginavo cosa succedesse, ma qui in questi giorni per le strade della città è tutto in movimento.
Abbiamo iniziato un laboratorio di formazione dedicato ai Missionari, dalle 8 alle 17 di sabato 5 marzo, nel teatro parrocchiale con la presenza di circa 250 persone, giovani, adulti, famiglie e anche persone con più di 70 anni, tutti a prepararsi per la missione di Pasqua. Il Tema quest’anno: “Quaresima e Pasqua tempo forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dio e il trionfo de la vita sulla la morte”. Un pranzo offerto per la parrocchia a tutti i partecipanti e il pomeriggio consegna del materiale per la missione e organizzare praticamente i gruppi e le zone. Domenica 13 marzo, nella celebrazione eucaristica, celebrazione del mandato e invio dei 250 missionari; ho condiviso con il parroco la gioia di consegnare il crocifisso che fa parte della disponibilità e impegno di dare il proprio tempo e soprattutto la vita per l’annuncio del Vangelo e portare l’amore e la misericordia di Dio a tutti soprattutto ai più lontani. Nel centro del paese (circa 25 mila abitanti) da lunedì 14 marzo i missionari visitano le famiglie e invitano agli incontri già preparati nelle famiglie e luoghi già predisposti; c’è ne sono 37 dove si riunisce una media di 30/40 persone. Martedì 15 marzo, nel gruppo dove ho partecipato erano circa 120 persone; gli incontri sulla Parola di Dio sono stati preparati dai missionari e riescono a uscire fuori dal solito discorso, tutti partecipano e diventa un dialogo vero e sincero, si finisce sempre con un caffè, un te o qualcosa da mangiare nella semplicità e fraternità. Dopo 6 mesi del mio ritorno in Ecuador e dopo due esperienze pastorali in due parrocchie diverse nella nostra diocesi, mi permetto fare qualche considerazione: - una chiesa che esce dalla sacrestia e dal tempio per camminare per le strade del mondo e nella periferia, aperta e povera per le vie del mondo, senza avere paura di sporcarsi le mani o di coinvolgersi tra la gente con i problemi e le difficoltà di oggi. - una chiesa laicale, dove i laici si assumono la loro responsabilità battesimale e la loro missione nel mondo; laici preparati, perseveranti che già da alcuni anni sono protagonisti di una nuova evangelizzazione; il Concilio Vaticano II da anni trova nelle parrocchie dell'Ecuador un concretarsi nell’impegno di molti laici, operai instancabili che lavorano nella vigna del Signore, artefici umili e grandi della crescita del regno di Dio nella storia. - una chiesa fraterna, dove le relazioni e l’amicizia cresce alla luce dell’ascolto della Parola di Dio e del condividere, dove si ci riconosce fratelli e sorelle, dove nessuno resta fuori o si sente straniero, dove nessuno è considerato un peso, ma tutti parte di una sola famiglia, di un solo corpo, anche nella diversità di pensiero, provenienza, religione. - una chiesa giovane nello stilo e nella partecipazione di molti giovani che non solo s’impegnano a animare e collaborare nella Missione; i vari gruppi di giovani esistenti sono responsabili di alcuni centri di evangelizzazione. Inoltre, la comunità giovanile che coinvolge i vari gruppi sta preparando la Pasqua Giovanile dove parteciperanno circa 100 giovani (giovedì santo a domenica di Pasqua). Si sente la novità del Vangelo nello spirito creativo e entusiasta di molti giovani, gioiosi di portare la Buona Notizia a tutti. - centralità della Parola di Dio e dell’annuncio del Kerigma; che bello vedere quasi tutti con la Bibbia in mano, partecipando agli incontri e alle riunioni ecclesiali; la Parola di Dio è stata restituita al popolo che vive della Parola e dandole la centralità nella vita della comunità, si sente la freschezza di ritornare alle origini. - la gioia della fede, con che entusiasmo, con passione tutti sono impegnati a trasmettere e comunicare la fede; il sentirsi amato/a, l'aver fatto esperienza di misericordia, ti porta a vivere la festa, la gioia di annunciare che Dio è amore; quella gioia vera che nasce dell'esperienza della Pasqua e che non possiamo non comunicare a tutti. La Missione si conclude venerdì con una grande celebrazione penitenziale, con le confessioni individuali e l'impegno a vivere come comunità e personalmente le opere di misericordia corporale e spirituali; sabato la celebrazione festiva di tutti coloro che in questi giorni hanno toccato con mano l'amore di Dio e insieme si celebra le meraviglie del Signore. Una nota ecologica: domenica delle Palme tutti sono invitati non solo a benedite le palme e i rami ma soprattutto a seminare un albero e collaborare per fare di questa terra una terra più verde, più pura, più ecologica. Ho avuto il piacere di farvi partecipe di questa esperienza Pasquale per rinsaldare i nostri vincoli di fraternità. "La Risurrezione di Gesù non è soltanto ciò che ci attende dopo la morte; è un fatto pasquale presente, che si attua giorno dopo giorno in colui che crede e che spera, che soffre e che ama, che si lascia guidare dalla Parola nel quotidiano per seguire Gesù il quale, mediante la passione e la morte, compie il passaggio da questo mondo al Padre." (padre Carlo Maria Martini SJ) BUONA PASQUA A TUTTI Enzo Amato missionario