E' stato condannato anche in appello l'ex consigliere comunale di Alcamo Vito D'Angelo, coinvolto in un'inchiesta su un giro di truffe nelle assicurazioni. ll processo d'appello si è concluso con quattro condanne e un’assoluzione. Coinvolti medici e altri professionisti presunti compiacenti nell’attestare falsi incidenti con perizie mediche gonfiate per ottenere lauti risarcimenti.
Ad essere stati condannati, con la quasi totale conferma di quanto emesso in primo grado, l’ex consigliere comunale di Alcamo Vito D’Angelo (tra l'altro, vice presidente del consiglio) e il fratello, nella qualità di titolari di un centro privato di fisioterapia, l’ortopedico Angelo Rizzo e l’impiegato di uno studio legale Leonardo Domingo. Unico assolto dall’accusa di associazione a delinquere il neurologo alcamese Giacinto Raspanti. Nel 2009, quando scattò l’operazione, fu arrestato anche l’avvocato Carmelo Fazio che nel frattempo è deceduto. Ad avere fatto luce su questa organizzazione la polizia stradale di Trapani nell’ambito di un’inchiesta su una presunta truffa ai danni di alcune agenzie assicurative della zona di Alcamo. La polstrada sostenne, dalle sue ricostruzioni dei fatti, che vi erano infortuni inesistenti con certificazioni completamente false o modificate ad arte. Piccoli incidenti diventavano danni sanitari gravi che richiedevano cure in un centro di fisioterapia alcamese. Le assicurazioni coinvolte scoperte dalla polizia sarebbero tre, tutte con sede ad Alcamo. L’ avvocato e il suo collaboratore, esperti del settore, secondo l’accusa individuavano i sinistri da alterare nelle dinamiche e negli esiti, procedendo all’ istruttoria della pratica.