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05/04/2016 17:25:00

Posta in liquidazione Sviluppo Italia Sicilia. 75 dipendenti a spasso

 Sviluppo Italia Sicilia è stata posta in liquidazione. L’assemblea dei soci della partecipata che per anni ha gestito il sostegno alle imprese e l’assistenza tecnica per numerosi progetti della Regione ha deciso lo scioglimento e la liquidazione volontaria dell’azienda. Questa fase di transizione sarà gestita da Carmelina Volpe, ex presidente della partecipata della Regione.

A fare le spese della liquidazione sono i 76 dipendenti che finiranno, insieme ad altri nell’albo speciale del personale regionale da ricollocare. L’azienda ha un capitale sociale di 6 milioni di euro, che include anche un incubatore d’impresa da 4mila metri quadrati a Catania ed ha inanellato bilanci in rosso sin dalla sua costituzione nel 2001. Per anni, Sviluppo Italia Sicilia si è occupata della gestione delle misure nazionali sulla creazione di impresa, come il prestito d´onore, che hanno permesso la nascita nell´Isola di 17mila imprese con la creazione di circa 79mila posti di lavoro.

Intanto oggi è prevista in commissione Bilancio all’Assemblea Regionale Siciliana un’audizione su Sviluppo Italia Sicilia. Tra le reazioni, quella di Fabrizio Ferrandelli, che in un tweet scrive: “Crocetta chiude Sviluppo Italia Sicilia e nomina commissario chi ha avuto gravi responsabilità nella cattiva gestione della società. Vergogna!”


“Trovo assurda la decisione – aggiunge il capogruppo del Pse all’Ars, Giovanni Di Giacinto – anche perché una norma obbliga i vari dipartimenti regionali ad assegnare prioritariamente a Sviluppo Italia Sicilia le. Si mette in liquidazione una società strategica per la Regione, buttando alle ortiche il know how della società e tutta la professionalità dei dipendenti”.

Con la messa in liquidazione della partecipata tornano a porsi una serie di temi che i sindacati avevano messo sul tavolo nelle scorse settimane ad iniziare dallo stop ai servizi di assistenza alla Formazione e per Garanzia Giovani. Il sistema della Formazione professionale rischia, infatti, di bloccarsi del tutto in Sicilia. Si potrebbe fermare il sistema di assistenza all’accreditamento gestito proprio da Sviluppo Italia Sicilia.