Nel processo al 63enne marsalese Francesco Giacalone il Tribunale presieduto da Sergio Gulotta ha derubricato il reato di tentata estorsionein “esercizio arbitrario delle proprie ragioni”. Reato, quest’ultimo, dichiarato prescritto. Per Giacalone il pm Sessa aveva chiesto due anni e due mesi di carcere. Il processo era scaturito da quello che vedeva Giacalone imputato per usura, ma assolto, con l’ex gommista Francesco Bianco e Ludovico Maurizio Marino. Bianco e Marino sono stati condannati. Tutti erano accusati di aver prestato denaro “a strozzo” al 47enne benzinaio Giuseppe Rallo. A quest’ultimo, il 5 giugno 2008, Francesco Giacalone avrebbe puntato un coltello contro, dicendogli che “prima o poi gli avrebbe sparato in bocca e tagliato la faccia”. A difendere Giacalone è stato l’avvocato Alessandro Casano, che dopo la sentenza ha dichiarato: “Abbiamo dimostrato che si trattava di un prestito regolare e che il mio cliente voleva soltanto i suoi soldi indietro. Non pretendeva, insomma, somme a titolo di interessi usurari. Sono soddisfatto di come si sono conclusi i due processi che vedevano imputato il mio assistito”.