E’ finalmente decollato, dopo una serie di eccezioni con cui la difesa (avvocato Ignazio Bilardello) era riuscita, di fatto, a bloccare il procedimento, il processo che davanti al giudice monocratico Matteo Giacalone vede imputato, per appropriazione indebita, truffa aggravata in concorso e falso in scrittura privata, il 42enne marsalese Giacomo Di Girolamo, ex responsabile del gruppo di promotori finanziari della locale agenzia della Banca Mediolanum. Imputata, anche la 39enne Francesca D’Amico, che talvolta avrebbe agito d’intesa con Di Girolamo, accusato di avere truffato parecchie persone. Adesso, per accelerare l’iter del processo, il pm Antonella Trainito ha deciso di rinunciare all’audizione del luogotenente Antonio Lubrano, capo della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, che ha svolto l’indagine, ma di produrre soltanto gli atti di indagine a sua firma. Ascoltandolo, eventualmente, verso la fine del processo solo se saranno necessari dei “chiarimenti”. Difesa e parti civili hanno dato il loro consenso. “Datemi i soldi che ci penso io fare tutto il resto…” avrebbe detto il Di Girolamo a diversi risparmiatori. Promettendo di versare le somme sui loro conti correnti o i libretti al risparmio, nonché di effettuare investimenti finanziari o stipulare contratti di pensione integrativa. Il denaro, però, sarebbe finito nelle tasche del promoter. L’ammontare della truffa è stata quantificata in circa un milione di euro. Le parti civili sono una ventina. E la Banca Mediolanum è, al contempo, parte civile (contro gli ex collaboratori) e responsabile civile (per l’operato degli ex collaboratori).