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16/04/2016 06:30:00

La Sicilia e la nuova programmazione comunitaria/1: le cifre

 La nuova programmazione comunitaria in Sicilia parte con grande ritardo, e ancora una volta la Regione Siciliana deve fare i conti con la propria incompetenza a spendere i fondi che l’Europa mette a disposizione. Si tratta di un plafond di quattro miliardi e mezzo di euro previsti dal 2014 (e lo stiamo presentando adesso, nel 2016….) fino al 2020. Secondo il dirigente generale del dipartimento Programmazione, Vincenzo Falgares, già a Giugno ci saranno i primi bandi.

Principali beneficiari del programma saranno enti locali, pubblici e la Regione, le imprese, in forma singola o associata, anche di nuova costituzione, le aziende sanitarie, gli enti gestori delle riserve naturali e dei parchi naturali, enti e fondazioni di ricerca, distretti tecnologici, soggetti competenti per ciascuna tipologia di investimento, società concessionarie del servizio di distribuzione di energia elettrica e gli ex consorzi Asi, oggi gestiti da Irsap.

La programmazione si muoverà attraverso alcune linee guida. Tra gli obiettivi principali il potenziamento dell’attività ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione, attraverso, soprattutto il potenziamento della banda larga e l’allargamento della platea dei beneficiari. Nel programma di investimenti comunitari, è previsto il miglioramento della inclusione sociale (attraverso interventi per l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi sociali, socio-sanitari e del tessuto urbano), ma anche dell’istruzione e della formazione (previsti interventi in favore dell’edilizia scolastica e infrastrutturali rivolti all’alta formazione.
Accanto alle grandi aree di intervento, la programmazione comunitaria prevede anche alcuni interventi specifici. Tra questi, la realizzazione di alcuni grandi progetti. Come l’anello ferroviario Giachery-Politeama a Palermo, il completamento del raddoppio ferroviario Palermo-Carini, la tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono, l’interporto di Termini Imerese, il potenziamento della banda ultralarga e la realizzazione della tratta ferroviaria “circumetnea” Stesicoro-Aeroporto Fontana Rossa.

Ma chi ci garantisce che non si ripeta la solita storia, e cioè che il denaro si spreca in mille rivoli, per non creare nulla? Nel dettaglio ci sono dieci assi di intervento per un totale 4 miliardi 557 milioni 908 mila euro. Il 75% di questi fondi arrivano da risorse comunitarie provenienti dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale e il 25% da risorse aggiunte con il cofinanziamento nazionale. 37 gli obiettivi specifici, 24 le priorità di investimento e 64 le azioni coordinate. In particolare gli obiettivi principali nei quali saranno investiti le dotazioni saranno: Ricerca e innovazione con uno stanziamento di 457 milioni 185 mila euro; Agenda digitale, 342 milioni 590 mila euro; promozione delle piccole e medie imprese agricoltura, pesca e acquacoltura 667 milioni 870 mila euro; Energia sostenibile e qualità della vita 1 miliardo 128milioni 734 mila euro; Cambiamento climatico, prevenzione e gestione di rischi 295 milioni 306 mila euro; Tutela dell’ambiente 496 milioni 811 mila euro; Sistemi di trasporto sostenibili 683 milioni 686 mila euro; inclusione sociale 216 milioni; Istruzione e formazione 165 milioni 574 mila euro; Assistenza tecnica, 104 milioni 158 mila euro. Prevista l’attivazione di cluster territoriali specifici per le 18 città siciliane che hanno una popolazione superiore ai 50 mila abitanti e per quelle che vanno dai 30 ai 50 mila.