La difesa di don Vito Caradonna, ex parroco della chiesa di contrada San Leonardo, accusato di circonvenzione di incapace, ha rinunciato ad ascoltare l’ultimo consulente (lo psichiatra Sammartano) che doveva esprimere un parere sulle condizioni psichiche della persona a cui il prete chiese un prestito di 70 mila euro. Per un impegno fuori sede, infatti, lo psichiatra non si è presentato in aula. Il processo, ormai alle battute finali, è stato quindi rinviato al 27 aprile. A difendere don Vito sono gli avvocati Luigi Pipitone e Francesco Fontana. In una precedente udienza, un altro psichiatra nominato dai legali (Gaetano Gurgone) aveva affermato che “non è affatto scontata l’equivalenza tra problematiche psichiche e assenza di responsabilità”. Per l’accusa, don Vito si sarebbe fatto consegnare 70 mila euro da un parrocchiano, M.D.G., ex militare della Marina con problemi di salute. M.D.G. riuscì ad avere indietro il suo denaro dopo non poche difficoltà. Il prete, per restituirlo, vendette la casa che con quel denaro aveva acquistato.