Ad Alcamo tra poco più di un mese e mezzo si voterà per eleggere il prossimo Sindaco. Le cose notevoli, in questa competizione, sono tante. E magari avranno delle ripercussioni non solo sulle altre città in cui si voterà a breve, Trapani su tutte, ma anche su schieramenti, alleanze e scelta delle candidature, con un occhio alle elezioni Regionali del 2017.
Una delle principali novità, ad esempio, riguarda il Movimento Cinque Stelle, che, nell'ottica di una sorta di "maturazione" verso una formazione politica e meno assemblearista, ha scelto il suo candidato Sindaco non con le "primarie" o le "sindacarie", ma discutendone all'interno. Così, la scelta è caduta su Domenico Surdi, giovane ricercatore e attivista del Movimento. Insomma, il tempo delle consultazioni on line sembra essere tramontato. E infatti Giancarlo Cancelleri, leader dei Cinque Stelle all'Ars, lo certifica: "La consultazione on line non è obbligatoria. Ad Alcamo il candidato è stato scelto dal gruppo dirigente locale". La sensazione è che i grillini siano orientati a lasciare la consultazione on line o nei gazebo per i grandi centri come per le Regionali (alla presidenza, tra l'altro, potrebbe candidarsi di nuovo lo stesso Cancelleri, questa volta da favorito...), mentre nei piccoli centri si preferisce la via della mediazione, per evitare candidature frutto di pochi voti, o di piccoli e grandi brogli. E infatti i grillini hanno evitato le consultazioni anche in molte altre città siciliane dove si vota, come Caltagirone e Vittoria.
C'è molta attenzione ai Cinque Stelle, ad Alcamo, perché in città sono il primo partito. Alle Regionali e alle Europee hanno avuto percentuali da capogiro, eleggendo una deputata, Valentina Palmeri, ed un eurodeputato, Ignazio Corrao. Insomma, Alcamo è una roccaforte grillina.
Ma è anche una roccaforte del centrosinistra, che qui governa da anni. Il Pd arriva a questa competizione sfiancato dalle polemiche interne, dalle primarie saltate, dalle mille questioni lasciate aperte dall'ex Sindaco Bonventre e dalle sue dimissioni. Per tacere delle inchieste e dei processi sul ras delle preferenze in città, Nino Papania, e sullo scambio di generi alimentari in cambio di voti che avrebbe caratterizzato proprio l'ultima elezione del Sindaco.
Insomma, per evitare danni, il Pd si è chiuso nel fortino e si è messo dentro l'Udc di Mimmo Turano, isolando il gruppo dell'ex Sindaco Giacomo Scala. E' singolare notare come il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, abbia salutato l'accordo, faticosissimo, con l'Udc con queste audaci parole:
"Ad Alcamo è stato fatto un lavoro importante: alle amministrative PD e UDC sosterranno insieme la candidatura di Vincenzo Cusumano. Questa alleanza fra PD e Udc avvia un percorso di profondo rinnovamento nella vita politica locale: il nostro obiettivo è portare ad Alcamo una ventata di novità nell’amministrazione della città”.
Come si fa a parlare di "profondo rinnovamento", quando in pratica il Pd, e prima la Margherita, governa Alcamo da almeno quindici anni?
Vincenzo Cusumano è il candidato perfetto per Pd e Udc. Unisce una stima riconosciuta con una certa mitezza e una carriera da funzionario regionale, cominciata quando assessore all'Agricoltura era Totò Cuffaro.