"Io non so se l’indagine a mio carico esiste davvero, ma due sono i casi. Se esiste, allora si fonda su delle calunnie e per questo querelerò i calunniatori. In più ci sarebbe anche il reato di rivelazione del segreto d’ufficio, i responsabili del quale non possono che essere alla procura di Palermo o tra gli investigatori, nei confronti dei quali ovviamente procederò in sede legale. Io comunque non ho niente da nascondere e sono pronto a chiarire tutto. Se l’indagine invece non esiste, allora la notizia è una bufala e sono pronto a denunciare chi ha diffuso notizie false su di me. In tutti e due casi chiedo alla procura di Palermo di uscire dal suo silenzio e di rendere noto come stanno le cose". Sono parole del giornalista Pino Maniaci, direttore di Telejato.
Secondo gli inquirenti Maniaci, avrebbe chiesto soldi e favori ai sindaci di Partinico e Borgetto e in cambio non avrebbe attaccato i politici nei suoi telegiornali. "Per quanto riguarda le accuse specifiche - dice Maniaci - noi siamo stati querelati per diffamazione dalla Presidenza del consiglio di Borgetto, e il sindaco si è pure costituto parte civile contro di me. Non capisco assolutamente quale sarebbe questa 'linea morbida' di cui leggo. E sul sindaco di Partinico faccio un servizio al giorno nel mio tg".
Secondo Maniaci l'inchiesta sarebbe nata "per bloccare la nostra campagna di stampa contro la gestione dei beni confiscati da parte dell'ex presidente delle misure di prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto", indagata per corruzione e attualmente sospesa dalle funzioni e dallo stipendio dal Csm, di "altri magistrati, oltre all'amministratore giudiziario, Gaetano Cappellano Seminara". "E' tutto assurdo - dice - oltretutto io non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Quindi, c'è stata pure la violazione del segreto istruttorio".
Per la redazione di Telejato i fatti contestati sono "del tutto falsi e destituiti di alcun fondamento". "La gravità di una tale accusa proprio perché è rivolta ad un personaggio come Maniaci ci addolora ma non ci stupisce", dicono i giornalisti di Telejato. "Oggi appare chiaro il disegno sotteso a tale strategia, atteso che le cosiddette conversazioni ascoltate 'per caso' in realtà possano fare parte di un vero e proprio disegno strategico ordito al fine di colpire colui che ha messo a nudo un certo esercizio del potere da parte di alcuni organi dello stato".
"Riteniamo - sottolineano - che debba essere fatta chiarezza e debbano essere svolte tutte le indagini al fine di accertare il vero accadimento dei fatti... Noi ci auguriamo che al più presto le conversazioni richiamate sommariamente dall'articolo vengano pubblicate interamente atteso che nulla dalle stesse abbiamo da temere e che a Pino sia data la possibilità di essere sentito nel più breve tempo possibile dagli organi inquirenti visto che prima di tale articolo giornalistico nulla ci era stato comunicato".