Pizza Garibaldi, Pizza dei Picciotti, Pizza dei Mille. Il menù potrebbe avere nomi che ricorderebbero l'epopea garibaldina, e ci si potrebbe sbizzarrire con mille pietanze nella pancia del surrogato al Monumento ai Mille di Marsala. Ma così non sarà. A Marsala si è sparsa la voce che all'interno della costruzione che sorge nella zona del Salatoci sarà una pizzeria. In molti hanno chiesto alla nostra redazione la veridicità di questa storia. Perché la struttura somiglia a tante cose tranne che ad un monumento. Ebbene, no. Non verrà fatta una pizzeria all'interno del surrogato al Monumento ai Mille. Nel progetto di completamento fatto dall'architetto Ottavio Abramo quasi dieci anni fa e che ha vinto il concorso d'idee bandito dall'amministrazione Carini, era prevista una “terrazza cocktail”. Ma niente a che vedere con una pizzeria. E' l'ennesimo elemento di colore che riguarda la decennale storia di questa costruzione che verrà inaugurata il prossimo 11 maggio, 156° anniversario dello sbarco dei Mille.
E per l'occasione sono stati spesi quasi 2 mila euro per comprare piante e ornamenti vari per abbellire un po' la piazza. Si tratta di 70 palme Washington e 500 piantine assortite, Gerani, Cineraria, Lantana e Cuphea. Il tutto è costato 1.980 euro.
Resta il fatto che quello che si andrà ad inaugurare non è il monumento vero e proprio, ma la copertura, rimaneggiata tra l'altro nel costo e nella sostanza dal progetto di Abramo, di ciò che è stato lasciato abbandonato per trent'anni perchè abusivo.
E nei giorni scorsi hanno destato scalpore tra gli esponenti politici in città le dichiarazioni di Tommaso Lentini, l'architetto che fece parte del gruppo di lavoro del progetto pensato da Emanuele Mongiovì.
Lentini ha definito la struttura attuale una “grande schifezza” che non c'entra niente con il mausoleo che aveva pensato Mongiovì. “Non si doveva continuare il monumento così come era stato lasciato. Invece è stato detto di continuare, ma coprendolo senza aumentare il volume. Menti “eccelse” hanno deciso questo. Il monumento di Mongiovì esprimeva qualcosa di concreto, di gradevole”.
Le dichiarazioni di Lentini non sono piaciute a Pino Milazzo, e neanche al sindaco Alberto Di Girolamo
Il consigliere Pino Milazzo ha lamentato i duri giudizi espressi sull’opera sia dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, sia dall’architetto Lentini, che “avrebbe fatto bene –a giudizio di Milazzo- a risparmiarsi certe affermazioni, dal momento che all’inizio della realizzazione dell’opera è stato uno degli artefici dei grossolani errori di progettazione del Monumento in un’area che addirittura era demaniale e dove non si poteva costruire”. In sostanza Milazzo – che faceva parte come assessore ai lavori pubblici della giunta Carini che approvò l'attuale progetto – punta il dito contro Lentini, e chi ha progettato e cominciato quei lavori trent'anni fa. Lavori finiti poi con una lettera arrivata proprio l'11 maggio 1989 in cui il genio civile di Trapani diceva che l'opera era abusiva.
Milazzo fa parte dell'opposizione, e almeno su questo punto con il sindaco sono d'accordo. Alberto Di Girolamo difende il lavoro fatto, e non ci sta che non venga definito “Monumento”. Per il primo cittadino le critiche dell’architetto Tommaso Lentini “sono state ingenerose e assai pesanti e che era necessario, dopo 30 anni, mettere un punto definitivo e intanto potere inaugurare e aprire l’opera”.
Il Monumento ai Mille di Marsala è stato progettato negli anni 60 dall’archiettetto Emanuele Mongiovì. Una struttura che doveva ricordare le due imbarcazioni usate dai Mille, il Piemonte e il Lombardo, uniti in un unica prua, con vele alte 47 metri visibili da Favignana. Ritardi, soldi spariti, poi ritrovati, fecero slittare l’inizio dei lavori agli anni ‘80. I fantastici e socialisti anni 80, quando si procedeva a stati di avanzamento, quando i soldi non erano un problema. Era il 1986 quando Bettino Craxi arrivò in città per la posa della prima pietra. La sua frase rimane marchiata nella storia, davanti a migliaia di persone, con fazzoletti e garofani rossi, garibaldini e socialisti: “speriamo che non resti un’incompiuta”. Ha portato sfiga quella frase, perchè l’11 maggio 1989 il genio civile di Trapani, a lavori in corso, dichiara l’opera abusiva. Da allora resta incompleta. Poi arriva il 150’ anniversario dello sbarco. Marsala non può non presentarsi all’appuntamento senza un monumento al suo eroe. Nel 2007 viene fatto un concorso di idee per completare l’opera, seguendo le indicazioni della regione: si può portare a termine, ma senza aggiungere altro volume all’esistente. Vince il progetto Mille Luci dell’architetto Ottavio Abramo, di Catania. Il sindaco Renzo Carini non sta nella pelle: “finalmente si completa il monumento ai Mille”. Ma mancano i soldi, perchè il progetto di Abramo costerebbe 4 milioni di euro. Allora si rimodula. Il Comune stanzia 800 mila euro per il primo lotto funzionale del progetto: risistemare il tutto, mettere dei pannelli con i nomi dei Mille, mettere gli infissi, un infopoint con una terrazza cocktail. I lavori, oggi, sono quasi completati, dopo 6 anni e diversi ricorsi e controversie tra Comune e ditte. E il secondo lotto? E’ quello che avrebbe dovuto rendere la piazza del “salato” fruibile, che avrebbe completato, davvero, il Monumento ai Mille. Ci voleva un altro milione di euro che Carini chiese al Governo. Soldi che non sono mai arrivati. Per questo parliamo di surrogato del Monumento ai Mille.