La sonora bocciatura arriva da Rai Uno. I turisti, intervistati nel servizio della trasmissione “La vita in diretta” andata in onda lunedì scorso, non fanno sconti e si esprimono così:
“Una testimonianza di un passato che è meraviglioso, ma è il presente che lascia a desiderare. Templi bellissimi, storia e architettura a profusione, ma laddove dovrebbe esserci l’intervento dell’uomo di oggi, è un disastro”, “Non valorizzato e lasciato all’incuria”, “Mancano i servizi igienici. E appena le sterpaglie seccheranno, c’è la possibilità che bruci tutto, non mi sembra che sia una bella immagine da offrire ai turisti”, “Uno stato di abbandono pietoso, che fa piangere”.
Sono condizioni che stridono con le dichiarazioni che qualche settimana fa aveva fatto Carlo Vermiglio, assessore ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione che, da Castelvetrano, auspicava la candidatura del Parco di Selinunte come patrimonio dell’umanità dell’Unesco:
“Misureremo la nostra capacità di fare sistema per un traguardo che ritengo fondamentale, perché questo territorio possa ottenere questo prestigioso riconoscimento”. Il Club Unesco non ha gradito molto le critiche di questi giorni, e parla di "attacchi mediatici".
Vermiglio aveva aggiunto che nei prossimi giorni si sarebbe mobilitato “scrivendo al Centro Unesco che c’è un luogo candidabile possibile ed utilizzerò anche i miei contatti con la Commissione Nazionale Italiana a Roma per spiegare questa iniziativa”.
Peccato però che un’iniziativa del genere, più che fare sistema o utilizzare i contatti dell’assessore con la commissione, avrebbe bisogno soltanto di servizi, cura e decoro. Per il resto ha tutti i requisiti previsti per diventare patrimonio dell’umanità.
Ed è qui che casca l’asino, perché questo sembra essere un vecchio nervo scoperto, ormai incancrenito da continui fallimenti. L’ultimo tentativo è quello di affidare settori significativi di restauro e cura del sito a privati. Nello specifico ci si aspetta che il miracolo possa essere fatto dalla prestigiosa Cantina Settesoli. Anche perché, nel passaggio dalla gestione della Regione Siciliana a quella del nuovo Ente Parco, il miglioramento non sarà affatto automatico se non si penserà ai fondi da investire.
Certo, quelli pubblici non sempre si riescono ad utilizzare. Basti pensare alla recente revoca del finanziamento da 4 milioni, per problemi con la Corte dei Conti.
L’importante però è che il turista sappia dove spostarsi, per godere al meglio di ciò che offre il territorio. Ecco perché è stato realizzato un progetto con 235 mila euro di fondi europei, dal titolo “Il Turista viaggia bene informato”. Grandi pannelli informativi, schermi luminosi e totem touch screen, oggi quasi tutti non funzionanti o spenti, compresi quelli all’interno della biglietteria del Parco.
Importante anche che abbia la possibilità di accedere a vedere i templi pure da un’altra entrata, quella dal lato di Triscina di Selinunte, per la quale si sono spesi milioni di euro di altri fondi europei. Con i classici ritardi immani che non sono mai colpa di nessuno e che già nel marzo del 2015 erano stati evidenziati in un servizio televisivo di Stefania Petix di Striscia La Notizia. Allora il sindaco Errante aveva promesso l’inaugurazione del nuovo ingresso entro sessanta giorni
Nel luglio seguente, l’allora direttore del parco Giovanni Leto Barone aveva detto che “Quando il Comune ci consegnerà la struttura, uffici e quant'altro, allora noi ci occuperemo della biglietteria con il nostro personale”. L’assessore Paolo Calcara aveva risposto sfoderando un’altra previsione: “Sono certo che entro la fine di Agosto si potrà arrivare alla tanto auspicata inaugurazione”.
Ad oggi il cancello si trova ancora sbarrato, nonostante i lavori sembrano essere completati. Il sindaco ha però promesso che chiuderà il cantiere prima della fine di maggio, sempreché venga attivata la fornitura dell’energia elettrica. E qui, deve vedersela l’Enel.
Contraddizioni e rimpalli di responsabilità che potrebbero scaldare gli animi dei più sensibili al bello e al decoro. Ma il caldo sta per arrivare ed è meglio che il turista, più che scaldarsi, trovi freschezza e refrigerio.
A questo scopo, il parco offre un breve percorso di “brumizzazione”: una passerella di una decina di metri che, attraverso una nebulizzazione d’acqua, regala al visitatore delle provvidenziali e confortanti goccioline d’acqua.
Egidio Morici