L’Agenzia per la coesione territoriale ha pubblicato i dati concernenti, l’avanzamento della spesa ed ai pagamenti monitorati dei programmi operativi del ciclo di utilizzo delle risorse europee 207-2013. Il comunicato evidenzia con forza il miglioramento della situazione intervenuta nel corso dell’ultimo anno con l’attivazione di 18,8 miliardi di fondi comunitari e sottolinea che, pur con differenze tra i programmi e le aree territoriali va rilevato un generale miglioramento della capacità di spesa sia dei programmi regionali che di quelli nazionali. La notizia positiva è che l’Italia appare ormai pressoché al sicuro dal rischio di disimpegno delle risorse relative allo scorso ciclo di programmazione, anche se il monitoraggio sarà continuato per tutto il 2016 dal momento che solo nel marzo 2017 verrà completato dagli uffici della Commissione Europea il complesso lavoro di certificazione dell’utilizzo delle risorse impegnate. A livello nazionale il rapporto percentuale tra spesa e risorse programmate si attesta al 96,5%, mentre quello tra impegni di spesa e risorse programmate sale fino al 131,8% per il noto fenomeno dell’overbooking. Senza voler creare allarmismo, che allo stato dei fatti sarebbe ingiustificato, è tuttavia opportuno segnalare che la Sicilia si trova ancora una volta in coda alla classifica, soprattutto per quanto riguarda il FESR. Su 4.359,7 milioni di euro di risorse programmate, sono stati assunti impegni per 5.651,5 milioni di euro pari al 129,6%, a fronte del 147,9% raggiunto dal totale delle regioni obiettivo convergenza. La spesa si è invece fermata a 3190,9 milioni pari al 73,2% del rapporto spesa/risorse programmate, indietro rispetto alla media del 94,6% delle aree convergenza. Un po’ (ma non molto) meglio va con il POR FSE: su 1389,5 milioni di euro di risorse programmate, gli impegni ammontano a 1604,0 milioni, ma la spesa scende a 1161,7 milioni. In termini percentuali il 115,4% del rapporto impegni/risorse programmate e l’83,6% per quanto riguarda spesa/risorse programmate. Nel complesso delle regioni obiettivo i dati sono rispettivamente pari al 110,8% e al 94,8%. Insomma, tanto per cambiare non siamo messi bene e sarebbe utile che l’Amministrazione regionale oltre a dedicarsi, com’è pure giusto, agli eventi di lancio del ciclo di programmazione 2014-2020- attivasse un confronto con il partenariato economico e sociale per garantire percorsi utili di accelerazione della rendicontazione della spesa. Su questo versante, come su tanti altri, meno chiacchiere e più fatti farebbero bene alla Sicilia.