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02/05/2016 06:30:00

Randagismo a Marsala. Non si fa sterilizzazione e c’è poca collaborazione con i volontari

L’annoso problema dei cani randagi a Marsala è sempre ben presente un po’ su tutto il territorio cittadino. Indubbiamente, da quando è stato aperto, nel 2011, il canile comunale, la situazione è sicuramente migliorata rispetto al passato, ma i problemi rimangono e soprattutto, se non si continua a puntare sulle sterilizzazioni continuerà ad aumentare.
Ad oggi il canile comunale ospita all’incirca quattrocento cani nelle due sezioni di cui è composto: quella “Rifugio”, nella quale vengono ospitati i cani per un breve periodo per poi essere reimmessi sul territorio una volta sterilizzati e quella “Sanitaria”, la sezione in cui vengono ospitati i randagi che hanno bisogno di cure e che una volta riabilitati si cerca di dare in affidamento. Ad aiutare gli operatori del canile a Marsala ci sono diversi cittadini che, volontariamente, riuniti in associazioni o singolarmente, contribuiscono ad accudire e curare i cani. Fra i volontari che offrono il loro tempo per i nostri amici a quattro zampe c’è la signora Monica Micozzi che nei giorni scorsi, anche in maniera veemente, ha lanciato l’allarme sulla situazione del randagismo e sulle cose che sicuramente non vanno al canile marsalese.

La Micozzi ha detto che i cittadini marsalesi non si preoccupano affatto di fare le sterilizzazioni e questo contribuirà sicuramente all’aumento dei cani randagi. Attualmente la signora si prende cura di 36 cani e ha evidenziato il fatto che al canile non riescono a curare tutti i cani che ospitano, non riescono a fare le terapie, e sono gli utenti esterni, come lei, che aiutano e quasi sempre a proprie spese. “Ho messo in moto una macchina per aiutare tutti questi cani e vorrei proseguire in questo, ma i cittadini e le istituzioni devono aiutarci a loro volta - ha detto la signora Micozzi,  che ha aggiunto -, in due mesi ho soccorso 20 cani, cosa che mi è stata chiesta dagli operatori del canile,  ho pagato più di mille euro di spese”. La signora ha portato anche alcuni casi di cani di cui si sta prendendo cura, come Romeo, un pastore tedesco affetto da diverse patologie che sta curando, e un’altra piccola cagnolina aggredita al canile e che rischiava di perdere un occhio.

“Io sto curando - ha continuato nel suo racconto la signora Micozzi - anche due cagnoline cieche, due mamme ognuna con sei cuccioli”. Per queste cagnoline ha chiesto l’autorizzazione alla sterilizzazione e dopo un mese e mezzo è stata concessa, ma con i costi del veterinario a carico suo. “Noi volontari non chiediamo nulla, ma una volta che ci danno l’autorizzazione alla sterilizzazione non possono fare pagare a noi i costi dell’intervento perchè così ci costringono a fermarci - ha concluso -." La volontaria ha rivolto un appello anche all’Asp provinciale, chiedendo di aumentare le giornate dedicate alla sterilizzazione. La Micozzi chiede in fondo che il Comune, il canile e l’Asp vengano incontro e collaborino con quei cittadini volontari che vogliono riuscire a mantenere bassi i numeri del randagismo. Vedremo se le sue richieste saranno ascoltate.