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03/05/2016 06:30:00

Marsala e l'aumento della Tari. Anche pezzi della maggioranza contro l'amministrzione

Sindaco e maggioranza in rottura. Volano ancora gli stracci tra il primo cittadino di Marsala, Alberto DI Girolamo, e pezzi della sua maggioranza in consiglio comunale.

Una maggioranza che qualche giorno fa ha approvato con 16 voti, su 19 possibili, l’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti. Un aumento di circa l’8% votato non senza tribolazioni. Ma i numeri non devono far pensare che ci si trova davanti una maggioranza pressappoco unita e compatta.
La maggioranza è sempre in crisi, infatti, nonostante il voto. Nel dietro le quinte erano volate parole forti tra il sindaco e il capogruppo del Pd, partito di maggioranza e di cui Alberto Di Girolamo è ancora segretario, nonostante l’incompatibilità per statuto tra le due cariche.
Alle perplessità dell'esponente Pd sulla delibera che aumentava la tassa sui rifiuti il sindaco avrebbe risposto ancora una volta puntando il dito contro le passate amministrazioni per la gestione delle casse comunali e dei costi sui rifiuti. Una considerazione che non è piaciuta a Vinci, che fino a due anni fa era vice sindaco e assessore al bilancio e nettezza urbana. “Basta, sono contrario, ma voto qualsiasi cosa basta che la smettete di parlare sempre della mia gestione passata” avrebbe detto uscendo seccato dalla riunione il capogruppo Pd. Vinci poi ingoia il rospo e vota a favore dell’aumento.
Ma i rapporti sono sempre più in bilico con il sindaco che l’altra sera, a fine seduta, si è detto ottimista, ma ha bacchettato i consiglieri della sua maggioranza assenti: “Chi va via senza motivazione non è buono per la democrazia”. E questa dichiarazione ha fatto arrabbiare Arturo Galfano, Oreste Alagna e Letizia Arcara, i consiglieri di maggioranza usciti prima del voto.
“La nostra mancata partecipazione al voto è stata “voluta” ed è riconducibile alla conclamata volontà di respingere qualsiasi aggravio fiscale che penalizzi i cittadini di fronte ai quali, in campagna elettorale dallo stesso signor Sindaco e dagli scriventi, era stato assunto l’impegno che le tariffe non sarebbero state aumentate, anzi se possibile abbassate, tra l’altro dinanzi ad un servizio di raccolta rifiuti non reso in maniera soddisfacente” dichiarano insieme i tre consiglieri.
I rapporti però sono ormai molto tesi. “Manifestiamo il nostro disappunto - dicono ancora Galfano, Arcara e Alagna - non solo per le affermazioni pretestuose del primo cittadino, ma soprattutto per il nostro mancato coinvolgimento nella fase di programmazione laddove, su una problematica così importante per la Città, avremmo potuto apportare il nostro contributo di idee, senza che invece, con l’atto che ci è stato portato a conoscenza solo pochi giorni addietro, non ci è stato dato modo nemmeno di operare una riflessione. Cogliamo l’occasione per ricordare e ribadire che mai ci siamo sottratti al “confronto politico” e ad una precisa assunzione di responsabilità davanti ai nostri concittadini, i cui diritti ci siamo sempre impegnati a difendere in tutti i modi nell’interesse supremo della Città”.
Il punto è sempre quello, il mancato coinvolgimento. Il sindaco però va per la sua strada, convinto che sta amministrando nel miglior modo possibile, e sottovalutando ciò che succede a Sala delle Lapidi.
In questi giorni sono state tante le reazioni all’aumento della Tari, che non potevano mancare dall’opposizione.
“Quando in politica si assumono posizioni di responsabilità bisogna avere la capacità di fare ciò che si è promesso e soprattutto non fare quello che, in campagna elettorale, si è detto non si sarebbe fatto - scrive in una nota Progettiamo Marsala, movimento politico di opposizione. Se invece si fa esattamente il contrario nelle facce del Sindaco e dei componenti della sua maggioranza dovrebbe vedersi chiaramente la vergogna”.
Il giorno dopo il voto i consiglieri di opposizione hanno parlato di “spettacolo misero che rassegna la certezza di una coalizione politica di maggioranza allo sbando che vive e si ricompatta attorno alla gestione del potere, gruppi consiliari che avevano annunciato barricate contro l’aumento della tariffazione dei rifiuti, hanno prima cercato di non far proseguire i lavori del consiglio e, dopo aver costatato l’inutilità della manovra per una seria e responsabile condotta della minoranza consiliare, hanno preferito rientrare nei ranghi, o non partecipare ai lavori, per non compromettere la possibilità di partecipare al banchetto che prevede, quale menù, l’assessorato alle Attività Produttive ed alcuni posti di sottogoverno”.
Anche il Movimento 5 Stelle, con il consigliere Aldo Rodriquez ha attaccato l’amministrazione parlando di “ennesima stangata” per i cittadini. Con il sindaco che non starebbe rispettando il programma elettorale.
“Lo stesso sindaco e i consiglieri eletti tra le sue fila dicevano: "più isole ecologiche, più differenziata, meno tasse". Oggi le isole ecologiche sono a dir poco fatiscenti; la città e le periferie come sempre sono una discarica a cielo aperto e il servizio di raccolta appare lacunoso e senza prospettive come in passato. Ma allora cos'è cambiato? Una cosa è cambiata! Gli amministratori ed i loro sostenitori hanno mutato il proprio ruolo, sono passati da bisognosi di voti per "aiutarti" a detentori del potere per “fregarti”. Senza rossore e senza vergogna sono ritornati a fare quello che meglio gli riesce: unicamente vetrine, passerelle e mettere le mani in tasca ai cittadini per rimediare alla loro incapacità nel governare e amministrare la nostra città”.