Orgoglio granata. Bisogna ammettere la forza e i meriti di Brescia, ma anche rendere l’onore delle armi a Trapani, che esce dai playoff a testa altissima. La serie finisce a favore della squadra lombarda e dopo una gara 5 così è, probabilmente, il verdetto più giusto. Rimane l’amarezza per una stagione finita presto, complice un settimo posto che sarebbe stato certamente migliore se non fossero arrivati troppi infortuni. Ma il bilancio complessivo è assolutamente positivo e Trapani può essere soddisfatta per tutto quello che è riuscita a produrre: prima, storica, partecipazione ai playoff in A2 e record di punti in stagione regolare, ma anche una bellissima figura fatta nella post season.
Brescia parte meglio e si costruisce subito il 9-2, dopo il canestro iniziale di Moss. L’atmosfera è infiammata, come si addice a una gara senza domani: le percentuali in attacco delle due squadre non sono eccelse e la zona dei padroni di casa mette in difficoltà i granata. Moss e Renzi iniziano a segnare (9-7 al 5’), mentre Hollis mostra di essere in partita più che nelle prime quattro partite della serie, sospingendo i lombardi ancora avanti nel punteggio. Brescia è più viva e Bushati la issa in alto con due conclusioni di fila da oltre 6.75 (19-7 all’8’). Nel finale del primo periodo, la formazione granata trova l’abbrivio giusto per limitare i danni (12-0 il break a favore dei bresciani nella parte centrale del parziale) e, nonostante delle percentuali al tiro non proprio positive, riesce ad andare al primo riposo sul “meno 10”.
All’inizio del secondo parziale, Trapani conferma al sua imprecisione offensiva e non rintraccia la strada per limare lo svantaggio. I granata consumano quasi subito il “bonus” e Brescia può andare in lunetta dal 12’. Il problema principale rimane, però, fare canestro: è una serata in cui la stanchezza si fa sentire molto di più dal lato granata e gli effetti sul punteggio si fanno sentire (34-16 al 16’). Bisogna attendere 1’44” dall’intervallo più lungo per annotare un canestro da “tre” dei granata che non sia di Mays: è Filloy ad esserne protagonista, ma è troppo poco per far davvero rientrare Trapani nel match, almeno per il momento.
Ci vuole uno sprint emotivo per restituire speranze concrete ai granata, che hanno soprattutto il problema di trovare dentro se stessi un supplemento di energia fisica. Il segnale arriva, con un recupero che regala un filo di inerzia, ma una schiacciata di Hollis riporta i padroni di casa sul “più 16” (47-31). Trapani tira fuori tutto l’orgoglio possibile, piazzando un parziale di 3-13 e rimettendo tutto in discussione (47-40 al 25’). Ma le percentuali al tiro sono sempre troppo basse per pensare di mettere il naso avanti. Brescia capisce l’antifona, “battezza” tutti gli attaccanti granata e con sforzo relativo si riporta sul “più 14” (54-40 al 27’). Un altro sussulto granata sospinge il quintetto di Ducarello a ridurre di nuovo le distanze, ma un’azione da 4 punti di Alibegovic restituisce serenità ai bresciani, sul finire del terzo quarto.
Nel periodo conclusivo, resta solo da aggrapparsi alla forza morale, senza pensare più a null’altro. Al 33’ è 60-47 e la serie sembra sfuggire via definitivamente. Trapani non molla mai, lotta con ogni risorsa, ma le forze sembrano davvero scarseggiare, incidendo sulla pericolosità offensiva. Non bastano i tiri pesanti di Filloy, Chessa e Mays per rimettere davvero in discussione il match, anche se i granata arrivano a “meno 6” (al 37’ è 62-56). Moss respinge, infatti, l’assalto granata con un tiro dall’angolo da oltre 6.75. E’ proprio il più esperto americano di Brescia che fa la differenza nei minuti finali, che premiano i padroni di casa. Dopo tanta battaglia, è la squadra di casa a festeggiare l’approdo ai quarti di finale, ma gli applausi sono anche e soprattutto per Trapani.