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13/05/2016 06:15:00

Il saluto a Giacomo Rallo da parte della famiglia di Donnafugata

 Pubblichiamo il testo del saluto a Giacomo Rallo pronunciato da Baldo Palermo a nome della famiglia di Donnafugata nella Chiesa Madre di Marsala, nel corso dei funerali dell'imprenditore, l' 11 maggio scorso

***

A nome della famiglia e dei collaboratori, un grazie a tutti coloro i quali – in queste ore – hanno voluto condividere i loro sentimenti di stima e affetto verso Giacomo Rallo, i suoi congiunti e tutti noi.

A rendergli omaggio è stato davvero il “mondo del vino”: istituzioni, associazioni, produttori, lavoratori, giornalisti, clienti, appassionati e tanti tanti altri, grati anche solo di averlo incontrato una volta nella vita.

Dall’Italia e dall’estero, siamo stati travolti da messaggi, testimonianze, articoli, … un intero vocabolario di amore. E’ il senso di un rapporto che andava oltre per restare nel tempo, creando legami autentici.

Due telegrammi.

Ad Antonio e José Rallo

Profondamente addolorato per la grave perdita, sono vicino in questo momento di dolore a tutta la famiglia et esprimo le mie più sentite condoglianze.

Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole


 

A Gabriella Anca

Ho appreso con profondo dolore la triste notizia dell’improvvisa scomparsa di Giacomo Rallo. Ne ricordo l’amicizia personale e il grande valore di imprenditore di successo e di prestigio. Invio a te e ai tuoi figli le condoglianze più sentite e vi esprimo grande vicinanza e affettuosa solidarietà.

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica


 

Oggi, questo patrimonio di riconoscenza vive nella commozione e nel ricordo e non andrà disperso.

Gli uomini di fede guardano alle Opere. E noi abbiamo avuto modo di partecipare alla costruzione di un’Opera bella, fatta di fatica, di gioia, e di quel mistero che rende gli uomini, unici e irripetibili.

Giacomo Rallo era tra questi.

Noi lo chiamavamo “DOTTOREGIACOMO”, tutto unito. Non era l’appellativo formale rivolto al “capo”, bensì il segno della considerazione dovuta alla sua sapienza, alla sua umanità: una parola, un sorriso per tutti.

Quell’umanità che ci ha donato e per cui possiamo dire che la sua famiglia è la nostra famiglia. Il loro dolore è il nostro dolore. Tanti di noi collaboratori hanno ricevuto le condoglianze, per il naturale senso di appartenenza riconosciuto in noi, da chiunque abbia varcato la soglia di Via Lipari 18 a Marsala, quella di Contrada Mazzaporro a Contessa Entellina o di Kamma a Pantelleria.

Di lui serbiamo i sentimenti. E poi i valori di legalità e merito. E ancora, abnegazione, immaginazione, cultura e curiosità intellettuale (quella scrivania sommersa di libri e giornali).

Concretezza e idealità. La capacità di stupirsi, di appassionarsi e appassionare.

In questo mondo, nel suo mondo, siamo entrati da giovani, molti di noi giovanissimi, trovando una guida capace e affezionata. Cola, Giacomino, Angelo i super-decani da mezzo secolo con lui, e poi Angela, Mariella, Ignazio da quasi trent’anni. Impossibile citare tutti i collaboratori, agenti, consulenti, legatissimi a lui anche quando non hanno più lavorato in azienda.

E’ questo l’orgoglio sano di cui vogliamo parlare. “La Sicilia ha tutto” ci ripeteva. “Dipende solo da noi, renderla più bella e pulita e portarla al cospetto del mondo.” E questo suo disegno ha avuto la forza di crescere innanzitutto dentro le persone, come un dono e una promessa che sa diventare futuro.

Ed è cresciuto anche fuori dalle mura dell’azienda, attraverso il lavoro di squadra che ha promosso insieme ai colleghi produttori. Un fare gruppo che ha acceso i riflettori sulla Sicilia del vino di qualità e le ha fatto guadagnare ammirazione internazionale.

Tra gli ultimi impegni importanti, quello con i Cavalieri del Lavoro del vino, lo scorso novembre. Quell’evento andò bene, molto bene e lui ne fu davvero felice, felice come un bambino. E noi con lui. Allora finalmente capimmo quanto era stato importante per lui; per il DOTTOREGIACOMO era un traguardo che avrebbe potuto realizzare una volta nella vita, circostanza di cui era consapevole.

Andando via, tutti gli ospiti, rivolgendosi alla famiglia e a noi collaboratori, – in modi diversi – hanno detto la stessa cosa: che bella la Sicilia, che bella la vostra azienda, ma soprattutto che belle persone che siete.

Questa è stata la chiave del suo progetto. Un progetto innanzitutto di vita. Con Gabriella.

La nostra vicenda non sarebbe stata quella che è oggi, senza di lei. Protagonista solare, fonte di fantasia colta, simpatia contagiosa, eleganza naturale.

Signora Gabriella grazie per tutto quello che ha fatto, e per tutto quello che assolutamente dovrà ancora fare insieme a noi.

Cara José, caro Antonio, cari Gabriellina e Ferdinando, stamattina, durante il momento di raccoglimento che avete voluto riservare a noi collaboratori e alle nostre famiglie, ce lo avete ricordato: la rotta resta la stessa. Ne eravamo sicuri, ne siamo felici.

Un ricordo molto personale.

Anni fa mi ripeteva con una certa frequenza “non ho tempo, lo capisci?” e lo diceva quando mi attardavo a seguire le sue intuizioni. Era veloce, molto più di me, di noi. Le cose le vedeva prima. E’ il talento dell’imprenditore. E il suo talento lo ha messo a frutto, cristianamente, e ci ha aiutati, incoraggiati a far fruttificare i nostri talenti piccoli o grandi che fossero.

Negli ultimi anni aveva raggiunto una serenità più matura, non diceva più “non ho tempo” piuttosto parlava di “tornare alla casa del padre”, con il sorriso sulle labbra.

E alla “casa del padre” è tornato e lo ha fatto, in modo risoluto, come era nel suo stile che imponeva che le cose si facessero subito, oppure subito.

Non ci ha dato il tempo di salutarlo. Non ci ha detto niente.

Ma cos’altro avrebbe potuto dirci che non avesse già detto e soprattutto testimoniato?

Grazie DOTTORE GIACOMO. Non un grande vuoto, lei ci lascia un grande pieno.