Riparte dopo due anni il Piano giovani della Regione Sicilia per favorire l’occupazione degli under 35. Ma degli 800 candidati che due ann, nel 2014, i fa erano pronti a svolgere un tirocinio in azienda pagato 500 euro al mese per sei mesi, solo 300 sono stati ritenuti idonei.
Gli altri hanno già trovato un lavoro, oppure l’azienda che doveva ospitarli è fallita, o semplicemente non avevano i requisiti richiesti dal bando. È questo l’esito della la verifica dell’assessorato al Lavoro sugli 800 candidati al bando per i tirocini del piano giovani, iniziativa varata nel 2014 per favorire l’occupazione giovanile.
Il bando per i tirocini è l’unica iniziativa sopravvissuta di un piano che inizialmente valeva 100 milioni, somme ben presto tornate a Roma perché non spese dalla Sicilia. A disposizione sono rimasti 22 milioni per i tirocini: il bando metteva a disposizione contratti di sei mesi in azienda pagati 500 euro al mese con possibilità di assunzione finale grazie a bonus erogati all’azienda.
La selezione è stata effettuata su internet nel luglio 2014 ma l’iter si è bloccato a causa di problemi al portale della Regione e alle polemiche che ne seguirono. A inizio anno l’assessore alla Formazione, Bruno Marziano, assieme al dirigente della Formazione, Gianni Silvia, ha riavviato le procedure con gli uffici del Lavoro che dovrebbero consegnare i risultati già domani. A quel punto Marziano firmerà il decreto che consentirà a 300 giovani di iniziare il tirocinio.
A disposizione ci sono 5,7 milioni di euro ma certamente gran parte delle somme resterà a disposizione visto l’esiguo numero di partecipanti. Molti sono stati eliminati perché ad esempio non avevano i requisiti richiesti dal bando. Tra questi era previsto il possesso, al momento dell’iscrizione, dei certificati rilasciati dai Centri per l’impiego che attestano la disponibilità al lavoro.
Tanti altri invece nel frattempo hanno trovato un lavoro o l’azienda che doveva ospitarli nel frattempo ha chiuso. Marziano ha promesso che dopo l’avvio di questi giovani, scatterà la seconda fase per consentire ad altri 800 giovani che avevano partecipato allo stesso bando di iniziare il tirocinio. Terminata la seconda fase, sarà pubblicato un nuovo avviso aperto a tutti, ma per questo ci vorranno ancora diversi mesi.
GARANZIA GIOVANI. Ma il piano che attira più polemiche è Garanzia Giovani. "Il programma Garanzia Giovani è stato un fallimento denunciato sin dall'inizio dal M5S ed ora con la problematica che è emersa in regione Sicilia e che vede coinvolti 17 mila tirocinanti, che nonostante hanno svolto regolarmente il tirocinio non sono stati ancora pagati, abbiamo l'ennesima conferma che questo programma che doveva servire per dare un'opportunità ai nostri giovani, è diventato invece una barzelletta", lo afferma la vicepresidente della Commissione lavoro del Senato Nunzia Catalfo.
"Ci troviamo, infatti, 17 mila ragazzi che hanno lavorato, in molti casi da ottobre ai primi di aprile, ma che al momento non sono stati pagati e che non vedranno neppure un euro. E' arrivato il momento - prosegue - che il Ministero del Lavoro si prenda le proprie responsabilità insieme alla regione siciliana. E' vergognoso che 17 mila giovani siano stati presi in giro dalle Istituzioni".
"Proprio per far luce sul danno economico e morale che si sta cagionando ai giovani tirocinanti, il M5S ha appena presentato in Senato un'interrogazione, a mia prima firma, per sollecitare al Ministro del Lavoro di risolvere immediatamente la citata problematica" conclude Catalfo.
SVILUPPO ITALIA SICILIA. Ultimatum dell' assessorato alla Formazione ai lavoratori della società regionale Sviluppo Italia Sicilia: o questa mattina torneranno al lavoro autorizzando gli enti di formazione a organizzare i corsi, oppure rescinderà il contratto. I 75 dipendenti avrebbero dato rassicurazioni anche alla luce della posizione del presidente Rosario Crocetta intenzionato a salvare la partecipata.
Sviluppo Italia Sicilia è una società regionale che si occupa di assistenza alle imprese, messa in liquidazione per una grave crisi finanziaria. Secondo i dipendenti, però, la causa è legata al mancato affidamento di commesse da parte dei dipartimenti regionali, che si sono affidati a società esterne nonostante una direttiva del presidente Crocetta stabilisse il contrario. L’unico dipartimento ad aver affidato una commessa a questa società è stato quello alla Formazione guidato da Gianni Silvia. La società si doveva occupare dell’accreditamento degli enti, cioè del rilascio delle autorizzazioni per organizzare i corsi. Ma la crisi finanziaria che nel frattempo era scoppiata ha aperto la strada alla liquidazione e i lavoratori per protesta hanno sospeso questa attività. Di conseguenza si sono bloccati progetti per quasi 50 milioni legati al mondo della formazione e altri 50 milioni legati a un bando per erogare prestiti agevolati ai giovani disoccupati.
A scatenare l’ira dei dipendenti la comunicazione del liquidatore che nei giorni scorsi ha ribadito la volontà della Regione di chiudere questa società. Crocetta avrebbe ribadito l’intenzione di provare a rilanciarla, mentre l’Ars nei giorni scorsi ha approvato una norma che prevede l’affidamento di nuove commesse in via prioritaria proprio a Sviluppo Italia Sicilia.
Alla luce di queste novità, Marziano ha incontrato i lavoratori promettendo loro di anticipare un mandato di 300 mila euro che consentirebbe di pagare alcune spese della società e parte degli stipendi arretrati e comunicando che Crocetta si è impegnato a erogare subito parte del milione e 200 mila euro stanziato in finanziaria. Un incontro carico di tensione, duro, nel quale Marziano, in cambio di questi aiuti, ha chiesto ai dipendenti di tornare al lavoro.