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14/05/2016 11:12:00

Sturiano, Di Girolamo e non solo. Gli strafalcioni dei politici sono un genere letterario

 Errare humanum est… e per questo non intendo accanirmi sullo strafalcione del presidente del consiglio marsalese Enzo Sturiano, che durante le manifestazioni garibaldine ha confuso il Risorgimento con il Rinascimento. Era emozionato, ci può stare, quel giorno si inaugurava, dopo trent’anni d’attesa, il primo monumento incompleto del mondo. Meglio di niente. Anche il sindaco Di Girolamo era emozionato a quanto pare, il servizio mandato in onda su Sky mostra un uomo in difficoltà con i costrutti delle frasi. Si vede che gli capita spesso d’emozionarsi.

 

La mia rubrica parla di libri, e non mi dilungo su vicende collaterali. Cercherò invece di trovare delle giustificazioni possibili ad una serie di svarioni commessi da noti personaggi politici. Ma prima ancora vi segnalo un libro che tratta l’argomento in maniera perigliosa: Scusate ho il paté d’animo di Guido Quaranta, sottotitolo il fior fiore dell’imbecillità dei politici.

Difficile stabilire a chi dare La papera d’oro in questa breve rassegna, proverò invece a capire come sia stato possibile. Comincerei subito con Davide Tripiedi, deputato del M5S, "Sarò breve e circonciso" dice al microfono della Camera, un evidente lapsus, forse l’eco di una diagnosi recente che lo impensieriva, volendo escludere una conversione religiosa. Ma il meglio deve ancora venire, quando il deputato di FI Simone Baldelli tenterà di correggerlo affermando: Coinciso, quello è un’altra cosa”, ma in questo caso è evidente la malafede di quella vocale depistante.

"Non c'è niente di peggio che il cieco che non vuole vedere" afferma Antonio Di Pietro, e solo gli idioti non comprendono la delicatezza della citazione, coniata ad hoc per dimostrare la volontà di non discriminare le persone diversamente abili, sordi o ciechi che siano. Troppo facile liquidare l’ex magistrato con una sola perla, di lui resteranno famosi gli anacoluti, quelle frasi spezzate dall’urgenza di dire altro: "Sto costruendo una formazione politica che voglio arrivare al cinquantuno per cento". Vere chicche manzoniane che solo Scilipoti è riuscito ad adombrare: "In questa sala che lei mi ha invitato" Da vero talent scout, Di Pietro ci ha regalato anche Antonio Razzi, scelto per affinità linguistiche da manuale del perfetto italiano incolto. E anche quando le loro strade si sono divise, hanno entrambi continuato a diffondere il verbo in ogni dove, soprattutto sbagliato. E che dire della ministra dell’agricoltura, Nunzia De Girolamo che durante un intervento pubblico sui termovalorizzatori scambia la lontra per un uccello, esiste una possibile spiegazione anche in questo caso, la gaffe è freudiana, non ci sono margini d’errore, la ministra ha citato un sogno ricorrente, quello in cui certi uccelli appaiono grandi quanto le lontre. Può capitare, e forse questo un sogno molto più diffuso di quanto si possa immaginare.

Impossibile fare un elenco esaustivo, c’è troppo materiale in giro, per economia di spazio ne ho citati solo alcuni, ma non intendo certo lasciarvi orfani del personaggio più in vista del panorama politico italiano, tranquilli non è Berlusconi, lui non sbaglia mai per caso o distrazione. Ecco un bocconcino prelibato del nostro presidente del consiglio Matteo Renzi che dice: di riprendere il tram tram delle riunioni. Uffa, non è uno errore, si tratta solo di un improvviso attacco di balbuzie per dire che lui si sposta con i mezzi pubblici! Ma vi pare che un uomo con una carica politica così importante possa non sapere che il tram non passa da Montecitorio?

Katia Regina