Ho letto il vostro articolo in cui il Sign. Michele Abate dice "che delusione quegli alberi tagliati dal Comune a Ciavolo". Nel capire quanto grande può essere la delusione del Sign. Abate sono qui non tanto a confortarlo ma a dare un suggerimento che potrebbe essergli di aiuto.
Gli alberi non servono solo a dare frutti o fare ombra, sono testimoni del tempo, simbolo di un luogo, ricordo di antenati e chi ne ha più ne metta, nella sostanza sono esseri viventi non alla stregua degli esseri umani ma sempre esseri viventi sono, a maggior ragione se isolati, esemplari unici o addirittura tutelati e per questo il legislatore a posto in essere una serie di normative e procedure a loro tutela. Molti non lo sanno, ma abbiamo anche un elenco degli Alberi Monumentali d'Italia.
Con questo voglio dirle che l'estirpazione delle piante non può essere fatta solo perché uno la mattina si alza e decide di farlo o perché proprietario, peggio ancora se trovasi in un condominio o in luogo pubblico. Chi lo compie senza le dovute autorizzazioni incorre in un reato penale e anche in una procedura civile per quantificare il danno. E questo vale sia per i privati, sia per gli enti pubblici. Le autorizzazioni vanno rilasciate dietro motivazioni, corredate da relazioni che sono richieste a esperti Agronomi o Forestali. Attenzione anche in questo caso, non è una semplice relazioncina, ma si fanno delle analisi specifiche sia visive, sia strumentali in vivo. In questo specifico caso andrebbero fatte sul legno tagliato.
Il mio suggerimento, non conoscendo nello specifico il vostro caso, è risalire alle reali motivazioni e autorizzazioni in essere e farsi assistere da un legale per valutare se sporgere eventuale denuncia e avviare un procedimento civile.
Vincenzo Zerilli