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25/05/2016 06:35:00

Recuperiamo la Chiesa di Santa Maria della Grotta. Tante adesioni all'appello

Resta ancora una settimana per segnalare al Governo quale bene recuperare.Per recuperare i luoghi culturali dimenticati il Governo Nazionale mette a disposizione 150 milioni di euro. Fino al 31 maggio tutti i cittadini potranno segnalare all'indirizzo di posta elettronica bellezza@governo.it un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare.
Una commissione ad hoc stabilirà a quali progetti assegnare le risorse. Il relativo decreto di stanziamento sarà emanato il 10 agosto 2016.
E Tp24.it e Rmc 101 propongono di recuperare l’antica e suggestiva Chiesa di Santa Maria della Grotta a Marsala.
Nei giorni scorsi si è unito a questo nostro appello anche Il Vomere, lo storico giornale marsalese.

Tp24.it e Rmc 101 giorni fa hanno lanciato un appello ai cittadini marsalesi per segnalare al Governo di recuperare la Chiesa di Santa Maria della Grotta a Marsala. Un luogo affascinante, pieno di storia, ma estremamente abbandonato. In questi giorni diversi cittadini hanno accolto l’appello e inviato la mail all’indirizzo messo a disposizione del Governo. L’iniziativa di Tp24.it e Rmc 101 è stata quindi sposata anche da Il Vomere, giornale fondato nel 1896, il più antico di Marsala.
“Non indugiate perchè la vedete ancora in piedi; la Chiesa di Santa Maria della Grotta ha resistito per mille anni, superando (quasi indenn) invasioni, guerre di successione, bombardamenti e prime repubbliche: potrebbe non sopravvivere all’indifferenza che poi muta in rimpianto una volta persa”, è l’appello che lancia nel suo pezzo Riccardo Rubino.
L’iniziativa di Tp24 e Rmc 101 è stata ripresa anche da diversi cittadini, associazioni e movimenti politici. Ha aderito anche Cambiamo Marsala, movimento politico che esprime tre consiglieri a Sala delle Lapidi.
Ultimamente anche l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Alberto Di Girolamo si è accorta della iniziativa del governo. E anche dal comune è arrivato l’invito a inviare la mail al Governo.
La Chiesa di Santa Maria della Grotta è entrata nel cuore dei marsalsi soltanto negli ultimi anni. La nostra redazione si è occupata diverse volte della chiesa di Santa Maria della Grotta, con diverse visite e video. La chiesa è chiusa dalla fine degli anni ‘60 a causa di alcuni danni provocati dal terremoto che ha distrutto i paesi del Belice e che è arrivato anche a Marsala. Da allora la chiesa è stata chiusa. Tutto il patrimonio storico e artistico all’interno in questi anni è stato razziato, vandalizzata la struttura. L’area trasformata in ovile, usata come discarica. La torre normanna vicina è crollata invece a fine anni 70.
Ora è tutto in malora. Eppure stiamo parlando di una struttura millenaria che nasconde sacro e profano. La chiesa insiste in un’area rocciosa piena di grotte che nei secoli è stata utilizzata come necropoli prima punica e poi paleocristiana. Dista poche centinaia di metri, infatti dall’attuale cimitero. I primi cristiani utilizzarono quella zona per uso catacombale, poi nel 1.100 venne eretta l’abbazia basiliana. L’abbazia è una delle poche testimonianze della cultura bizantina in Sicilia, piccoli sprazzi di affreschi si possono ancora vedere, ma sono rovinati dall’incuria e dall’umidità.
Per il restauro servono circa 7 milioni di euro. Ma non è mai arrivato un centesimo. In questi anni il Fai si interessò al monumento con le visite guidate durante le giornate del Fai. la fine del 2012 l’arciprete di Marsala, padre Giuseppe Ponte, ha lanciato l’appello alle istituzioni. E’ nato anche un comitato cittadino “Pro Madonna della Grotta” e il locale circolo di Legambiente ad aprile 2013 ha avviato una raccolta firme che sono state consegnate al Presidente della Regione e al Presidente della Repubblica. Sono state organizzate poi giornate di pulizia da gruppi di cittadini e associazioni.
Però ancora non è bastato a restituire alla bellezza il monumento. Per segnalare la Chiesa di Santa Maria dell Grotta come bene da recuperare c’è tempo entro il 31 maggio.