La storia della Megaservice non finisce mai. Il fantasma dell’ex società partecipata dell’ex provincia di Trapani, in fallimento, è tornato con una di quelle richieste che fa tremare l’ente che l’ha creata.
4,4 milioni di euro per “danni patrimoniali”. E’ questa la richiesta fatta dalla curatela fallimentare della Megaservice nei confronti del Libero Consorzio Comunale di Trapani, ossia l’ex provincia. Un risarcimento danni milionario, quantificato esattamente in 4 milioni 388 mila 543 euro. La somma, secondo il curatore, rappresenterebbe la perdita totale del patrimonio netto nell’intero periodo di gestione della società. Al Libero Consorzio, l’11 aprile scorso, si sono visti arrivare questo atto di citazione promosso dinanzi al Tribunale civile di Palermo dalla curatela fallimentare. Un fulmine che ha fatto correre ai ripari l’ex Provincia (un ente che vive nel limbo da anni) che ha deciso di costituirsi in giudizio. Il commissario straordinario Giuseppe Amato, ha infatti nominato l’avvocato Maria Stella Porretto del proprio Ufficio legale per rispondere in sede civile alla richiesta milionaria.
Nella sede dell’ex provincia, insomma, sono al lavoro per studiare il ricorso, e presentare le controdeduzioni.
Sembra proprio una storia di fantasmi, questa. Quella di una azienda creata dalla Provincia di Trapani, andata in fallimento e che adesso chiede un risarcimento milionario, ad un ente che si sta trasformando in altra cosa.
La Megaservice nasce dalla ceneri della Imam di Castelvetrano, un’azienda che aveva come unico cliente la Fiat e che aveva la sua attività nel 2000. La Imam era di proprietà di Giovanni Cascio, esponente della sinistra locale.
Verso la fine degli anni novanta, l’Imam rimase senza commesse e chiuse i battenti. La sinistra si attivò per salvare i posti di lavoro, con la convinzione che i 74 lavoratori potessero essere indispensabili per occuparsi di servizi collettivi nell’intera provincia di Trapani. E siccome si stimò che di lavoro ce ne sarebbe stato a iosa, si pensò che la nuova società partecipata avesse bisogno di ulteriore personale. Ecco perché all’allora Prefetto di Trapani, dottor Finazzo, venne proposta l’esigenza di inserire in organico altri 15 lavoratori ex Telecom, ai quali bisognava aggiungerne altri 34, per un totale di 123 persone.
Nel 2004, i consiglieri provinciali del centro sinistra avevano però chiesto elementi di garanzia e trasparenza nelle procedure di assunzione, subodorando forse che la partecipata si sarebbe potuta trasformare in un carrozzone politico clientelare, del tipo “vota per me e ti faccio lavorare lì dentro”.
Ed ecco che quell’anno, per dare occupazione ai dipendenti dell’azienda fallita, la Provincia di Trapani decide di creare la Megaservice. All’inizio è per il 51% della Provincia e per il 49% partecipata da Italia Lavoro, una società del Ministero dell’Economia.
Si parla di utilizzare la Megaservice per la manutenzione e servizi, come la pulizia, la manutenzione e la gestione di strutture di competenza della Provincia. Scuole, strade provinciali, impianti sportivi. Uno degli ultimi appalti la Megaservice lo prende a Marsala. Deve sistemare la zona della Colmata, nel lungomare sud della città. Si instaura una battaglia tra Comune e Provincia (c’erano Renzo Carini e Mimmo Turano a capo dei due enti) su chi e come doveva seguire i lavori. 250 mila euro per sistemare le erbacce. Oggi, dopo 5 anni la Colmata è abbandonata, ma questa è un’altra storia. La Megaservice doveva sistemare anche la palestra dell’Istituto professionale di Marsala. Ma i problemi in provincia sono tanti, e per mesi gli studenti non hanno avuto una palestra.
Insomma, la società serve a tanto, e fa gola a molti politici che negli anni hanno dettato l’agenda e le assunzioni. Il bacino di competenza è ampio, il lavoro non manca. Nel 2007 poi diventa una società al 100% partecipata dalla Provincia di Trapani. I debiti e i costi alti, i bilanci sempre in rosso, e poi c’è l’abolizione delle Province. Quella riforma epocale annunciata da Crocetta che ha portato questi enti intermedi in limbo che ormai dura da quasi 4 anni. Fatto sta che nel gennaio 2013 la società, “data la situazione grave ed irreversibile in cui versava”, è stata posta in liquidazione. Nei mesi successivi si è avviata una lunga vertenza per salvare gli oltre 60 lavoratori. Una vertenza finita male. Dopo un anno sono arrivati i licenziamenti in massa. Nulla da fare, la Megaservice muore, e successivamente viene dichiarata fallita dal Tribunale di Trapani, dopo tante proteste dei lavoratori, e parole a vuoto di politi. Nel frattempo solo 16 ex lavoratori della ex Megaservice riescono a creare una cooperativa che doveva prendere il posto dell’azienda fallita. Ora quel fantasma è ritornato.