Erano finiti sotto processo con l’accusa di aver rubato all’Enel energia elettrica per ben 54 mila kw. Adesso, però, sono stati assolti “perché il fatto non sussiste”. Protagonisti della vicenda: due imprenditori agricoli marsalesi, i fratelli Tommaso e Antonino Pantaleo, entrambi difesi dall’avvocato Salvatore Errera. Ad assolverli è stato il giudice monocratico Bruno Vivona. I fatti contestati erano relativi al 2012 e al 2013. La denuncia era scattata a seguito di un controllo dei tecnici dell’Enel, che nei contatori a servizio dell’azienda agricola dei Pantaleo avevano rilevato dei segni che hanno fatto loro presumere una manomissione. Ma forse era solo vetustà. Per questo, pur di riavere allacciata la corrente necessaria a irrigare le loro cultura, i due imprenditori agricolo furono costretti a versare un acconto di 10 mila euro. Nel corso del dibattimento, ha spiegato l’avvocato Salvatore Errera, “è emerso che i fratelli Pantaleo non avevano sottratto energia, né tanto meno avevano alterato il misuratore e che l'energia erogata era regolarmente misurata”. Accertamenti “frettolosi – ha aggiunto il legale - possono generare gravissimi danni all'utente, specialmente nel caso in cui si tratta di aziende e non di privati”.