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16/06/2016 06:20:00

Paceco, oggi la manifestazione pubblica sui terreni confiscati a Vito Marino

Questo pomeriggio dalle 15:30 in contrada Sarbucia-Formosa, lungo la strada provinciale 29(via Salemi), nella frazione di Dattilo a Paceco, l’Associazione Libera, assieme alle Cooperative Pio La Torre e Placido Rizzotto, al Consorzio Libera Terra Mediterraneo Cooperativa Sociale Onlus, alla Calcestruzzi Ericina e alla presenza del Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani, Piero Grillo, e del Prefetto Leopoldo Falco, parteciperanno alla mietitura del grano rimasto indenne dopo i ripetuti incendi dolosi dei giorni scorsi che in diversi momenti hanno distrutto le colture su trenta ettari di terreni confiscati. I terreni interessati che hanno subito la devastazione fanno parte del patrimonio sequestrato nel 2015 all’imprenditore Vito Marino. I danni causati dal fuoco sono ingenti anche perchè l’amministrazione giudiziaria, che con il lavoro dell’azienda agricola dà lavoro a decine di persone aveva già in programma la raccolta del grano.

Lo scorso 6 giugno il primo tentativo di incendio in pieno pomeriggio era andato a vuoto, perchè il vento aveva cambiato direzione e i danni sono stati limitati. All’indomani però è stato dato nuovamente fuoco e l’intento criminale purtroppo è andato a segno. Il fatto ritenuto significativo da parte degli inquirenti e che è stato colpito anche un altro terreno, quello di un prestatore d'opera di Paceco che lavora per l'amministrazione giudiziaria dei beni. Un chiaro messaggio mafioso, che quei terreni devono essere lasciati abbandonati  senza che nessuno  ci metta mano. Nonostante il clamore e l’allarme creato, a qualche giorno di distanza la mano dei piromani è tornata in azione sabato pomeriggio, con le stesse modalità della volta precedente. Anche in questo secondo incendio sono andati in fumo migliaia di euro di raccolto. Gli amministratori giudiziari dopo il sequestro avevano dato continuità alle attività produttive e nelle aree a seminativo si accingevano alla raccolta delle colture. I risultati produttivi si prospettavano ottimi, in alcuni appezzamenti si attendeva di poter raccogliere anche 50 quintali di grano per ettaro.

Chi è Vito Marino -  Figlio del capomafia Domenico Marino, detto “Mommo 'u nano”, assassinato nell'86 da Matteo Messina Denaro, durante la guerra di mafia di quegli anni, è stato nuovamente condannato all’ergastolo assieme al cugino Salvatore Marino. I giudici della Corte d’Assise di Milano non hanno avuto dubbi, a dieci anni di distanza dalla strage Cottarelli del 28 agosto 2016 in cui morirono in una villetta del bresciano Angelo Cottarelli, la moglie Marzene e il figlio Luca,  hanno ritenuto che siano stati loro gli autori della strage.  Anche grazie alle fatture gonfiate dallo stesso Cottarelli, di cui si serviva, Vito Marino ha realizzato il suo impero creando diverse aziende agricole grazie allo sfruttamento dei finanziamenti pubblici per le imprese, come la legge 488, e realizzando anche una cantina vinicola con l’etichetta “Baciamo le mani”. Truffe allo Stato e alla Comunità Europea che hanno portato al sequestro di beni per 13 milioni di euro, sequestro disposto dal Tribunale delle Misure di Prevenzione su richiesta della Procura di Trapani.
All’indomani della sentenza di condanna per il Marino, che è latitante assieme al cugino, è arrivata quella che secondo gli investigatori è una chiara vendetta, ossia l’incendio dei terreni sequestrati. Tra gli altri beni sotto sequestro c’è anche la Sarbucella srl, società che apparteneva al Marino che gestisce circa duecento ettari di terreno coltivati a vigneto, oliveto e seminativo.

Qui la mappa del luogo dove si terrà la manifestazione: