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21/06/2016 06:30:00

Castelvetrano. Parla il Maestro Venerabile: "Vi spiego come funziona la Massoneria"

Abbiamo incontrato Mauro Fabbri, un maestro venerabile di una loggia del Grande Oriente d’Italia che opera fuori dalla provincia di Trapani, ma che conosce molto bene la realtà massonica castelvetranese che fa riferimento al Grande Oriente d’Italia, essendone stato per anni un apprezzato maestro. E’ una persona non presente negli elenchi pubblicati in precedenza. 

Tp24.it ha pubblicato i nomi degli appartenenti a sei logge che operano a Castelvetrano. Abbiamo già scritto che l’elenco non è esaustivo, per cui i nomi di determinate persone delle quali è magari nota l’appartenenza alla massoneria, chiaramente non sono ancora emersi, perché si è fatto riferimento ad un documento dei primi mesi del 2016, che la Questura ha inviato alla Prefettura. Quali sono le sue impressioni?

 

I nostri nomi sono conosciuti dalle istituzioni. Ogni anno consegniamo gli elenchi aggiornati dei nostri iscritti alla questura.

Guardi, un conto sono le logge occulte o deviate, altro conto quelle regolarmente registrate. Non è la prima volta che le forze dell’ordine ci cercano o fanno delle ispezioni. Siamo sempre stati disponibili. Certo, può succedere che persone inopportune riescano ad intrufolarsi con l’inganno, ma le responsabilità non possono ricadere su un’intera categoria. Insomma, se arrestassero un prete o un insegnante, non mi sognerei mai di criminalizzare in blocco la chiesa o la scuola. Posso assicurarle però che chi sbaglia viene espulso dal Grande Oriente.

Inoltre, se la magistratura ci togliesse di mezzo logge fatte di persone che non hanno niente a che vedere con la massoneria, ma sono interessate solo ad obiettivi di carattere economico o politico, ci farebbe un grandissimo favore. Noi con questi non abbiamo nulla a che fare. E se si dovessero scoprire delle logge coperte, noi del GOI non potremmo che esserne contenti.

Io sono una persona onesta. E sono orgoglioso di essere massone. Noi giuriamo sulla costituzione e osserviamo le leggi dello Stato.

Non mi pare poi che tra i massoni delle logge attualmente operanti a Castelvetrano abbiano individuato dei delinquenti.

Non abbiamo nulla da nascondere. Non sono istituzioni segrete, ma riservate. Io non dirò mai che tizio è un massone, al massimo se vuole potrà dirlo lui. La riservatezza è uno stile di vita, non ha niente a che vedere con la segretezza. Una loggia segreta sarebbe illegale.

 

Di cosa parlano i massoni durante le loro riunioni? E soprattutto, come incidono sulla collettività?

 

Nelle tornate non si può parlare né di politica, né di religione. A Castelvetrano la loggia Francisco Ferrer ha una storia molto antica. C’è dal 1908. Ho un interessante libro (chiaramente una stampa riservata, non di pubblico dominio) che raccoglie i nomi di tutti i massoni castelvetranesi della Francisco Ferrer dal 1908 al 2008. Contiene anche tutti i verbali e le lettere. Per rispondere alla sua domanda, le leggo questo passo, contenuto in un verbale anteriore alla prima guerra mondiale, che mi sembra molto esemplificativo:

“La loggia, fin dalla prima seduta, si occupò seriamente e proficuamente di una relazione fatta dai fratelli (ometto il loro nome, ma erano persone molto conosciute e sono molto note anche oggi) sulla vita del brefotrofio annesso all’ospedale civile di Castelvetrano. Risultò che le pochissime balie e la suora che ne avevano la cura, per evitare che i bambini piangessero per la fame per deficienza di latte, davano loro dello sciroppo preparato con dei semi di papavero che si trovavano nel giardino annesso. Dalla nostra inchiesta risultò una mortalità del 90%. Essendo allora io consigliere comunale, ebbi l’incarico dalla loggia di fare interpellanza in proposito, che ho giustificata con atti di fatto. Venne, per cura dell’amministrazione comunale, riordinato il brefotrofio e nominato un medico, il dottor Baldassare Amari - che non era massone – Le cure ebbero subito un altro indirizzo e per i bambini cure materne. Dopo circa un anno, la mortalità scese dal 90% al 30%”.

 

E invece quale potrebbe essere un argomento dei giorni nostri?

 

Spesso si tratta di temi di carattere esoterico. Alcune tornate le dedichiamo a questioni di carattere scientifico. Mai politico o religioso. Tempo fa l’abbiamo dedicata all’energia alternativa, partendo sempre dall’antichità. Per noi è importante che ciò che viene acquisito dentro la loggia poi venga portato fuori, nel mondo profano.

E poi, nel GOI, facciamo tante opere di beneficienza. Basti pensare alla realtà degli asili notturni, a Torino a Catania, ma ne stanno nascendo altri anche ad Agrigento. Medici, infermieri che lavorano gratuitamente in strutture del GOI per aiutare gli altri. A Torino c’è per esempio una struttura del genere che fornisce 4000 pasti al giorno ai bisognosi.

 

E’ vero che vi riunite attorno ad un tavolo, tutti incappucciati?

 

No, il cappuccio non si usa più da un sacco di tempo. I fratelli si conoscono perfettamente l’uno con l’altro. Al massimo può essere usato per l’iniziazione di un profano, ma va bene anche una semplice benda, che alla fine del percorso di ingresso gli viene tolta e l’iniziato riconosce magari delle persone che conosceva già da prima (a volte anche bene) ma che non sapeva facessero parte della loggia. Chiaramente questa cosa a Castelvetrano ormai non ha più senso, dopo che Tp24 ha pubblicato le liste.

 

Ammettiamo che, da iniziato, una volta tolto il cappuccio mi dovessi accorgere della presenza di persone poco opportune in termini di moralità o rettitudine, per esempio perché frequentatori di mafiosi. Cosa potrei fare?

 

Guardi, è difficile che questo possa accadere nelle logge del GOI. Non saprei dirle nulla delle altre logge, perché fanno capo ad un’obbedienza diversa dalla nostra.

Ma grazie al regolamento del nostro ordine, quando prendiamo in considerazione un profano, si mettono in moto dei meccanismi che portano, nell’arco di almeno un anno, il maestro venerabile e le persone a lui vicine (il primo sorvegliante, il secondo sorvegliante, l’oratore, che sono quelli che materialmente gestiscono la loggia) ad una conoscenza profonda della persona in questione. Tra l’altro noi siamo obbligati a consegnare sia al collegio che alla gran segreteria a Roma i certificati di carichi pendenti e il casellario giudiziario della persona che intendiamo fare entrare in massoneria.

Quando si sono avuti dei dubbi, abbiamo chiesto informazioni anche alle forze dell’ordine. Insomma, se la cosa non ci convince, quella persona rimane fuori. Se invece l’iniziato ha dei dubbi su qualcuno dei fratelli presenti, ne parlerà al maestro venerabile, che agirà da buon padre di famiglia, informandosi per bene. Nel caso che i sospetti fossero fondati, la loggia può iniziare le pratiche di espulsione.

Le dirò che abbiamo dei tribunali massonici che possono sospendere o addirittura espellere il fratello. E funzionano molto meglio di quelli civili e penali.

Sono fatti da giudici o da avvocati di esperienza e ce n’è uno in ogni regione, oltre a quello centrale di Roma.

 

Lei escluderebbe che, come ha scritto la Questura di Trapani, in seno alle logge possa annidarsi un vero e proprio potere parallelo, temibile per le istituzioni e la collettività?

 

E’ molto difficile. Certo ci può essere qualcuno che entra in massoneria per chissà quali obiettivi. Ma quando capita una cosa del genere, dopo uno o due anni questa gente se ne va, perche capisce che non è questo il posto giusto dove andare a cercare favori.

La loggia è un posto meraviglioso dove vengono lasciati fuori i metalli, come diciamo noi, dalla porta del tempio. E’ un posto dove uno parla e gli altri ascoltano senza interrompere. Non bisogna fare indebite generalizzazioni. La loggia Iside 2 era chiaramente una specie di comitato d’affari che niente aveva a che fare con la massoneria. I massoni di oggi sono completamente diversi. Oggi, nel GOI abbiamo Stefano Bisi, che è un gran maestro estremamente attento.

 

Che cos’è la solidarietà tra massoni? Che vantaggi si possono avere dall’appartenenza ad una loggia?

 

La massoneria non fa favori. E’ un luogo comune senza alcun fondamento. La solidarietà tra massoni avviene solo in importanti casi di salute. Se, da maestro venerabile, so che un fratello ha problemi di salute che qui non riesce a risolvere e a Milano ho un fratello medico specialista che si occupa di quel tipo di problemi, prendo il telefono e dico: “Possiamo aiutare questo nostro fratello?”. Ma parliamo solo di problemi di salute. Non esiste invece chiedere posti di lavoro.

 

Tutti coloro che appartengono alla loggia, sono a conoscenza degli argomenti trattati e delle decisioni prese?

 

No. C’è la camera degli apprendisti, dei compagni d’arte e dei maestri. Sono tre livelli crescenti dove i contenuti trattati non vengono mai conosciuti dai livelli inferiori: per esempio le decisioni prese nella camera dei maestri non verranno mai comunicate ai fratelli apprendisti.

 

Ci può dire, concretamente, come funziona?

 

Si entra in massoneria per cooptazione, attraverso la segnalazione di un fratello già presente che in qualche modo se ne assume la responsabilità. Sarebbe però impensabile permettere l’entrata a persone che non abbiano la necessaria apertura mentale, per esempio con idee preconcette contro gli omosessuali o gli immigrati (giusto per dirne qualcuna).

Da lì inizia un percorso che nella mia loggia non dura meno di un anno. Il maestro venerabile nomina tre fratelli maestri che faranno la “tegolatura”, cioè raccoglieranno informazioni sul suo conto per poi avviare una lunga pratica per entrare a tutti gli effetti.

Le logge del GOI hanno una struttura piramidale. Ogni fratello risponde al maestro venerabile, che a sua volta risponde sia all’ispettore che al presidente del collegio circoscrizionale che sta a capo di tutti i maestri venerabili della Sicilia e si trova a Palermo.

Mentre il cappuccio, come le dicevo, non si usa più da tempo, il grembiule si indossa ancora oggi. Ce ne sono di tre tipi e tre colori diversi a seconda del livello.

L’officina è il luogo fisico, la sede dove ci riuniamo. All’interno c’è il tempio, addobbato in modo diverso a seconda del rituale.

Sull’ara abbiamo sempre la bibbia con squadra e compasso. Può capitare che alla tornata partecipi un fratello di una religione diversa. In Italia abbiamo per esempio un maestro venerabile musulmano. Se dovesse partecipare ad una delle nostre tornate, noi lasceremmo chiusa la bibbia, girata al contrario, oppure la sostituiremmo con un libro dalle pagine interamente bianche, che rappresenta tutte le religioni del mondo. Il grande architetto dell’universo per me può essere Dio, per un altro Budda, o Maometto e così via. Se siamo tutti cattolici, apriamo la bibbia nella pagina del vangelo di San Giovanni, perché parla della luce. Sopra c’è la squadra e il compasso che cambia disposizione a seconda del tipo di camera.

 

Quindi il fatto che un massone sia ateo è un pregiudizio?

 

Assolutamente sì. Se sei ateo non puoi entrare. Per farne parte occorre essere comunque dei credenti, non importa di quale religione.

La presenza di un’entità superiore è sempre contemplata. Spesso la Chiesa ce l’ha con noi perché noi non crediamo ai dogmi. Ma si può arrivare alla stessa conclusione in due modi. Magari tu ci arrivi perché la tua religione ti impone di credere, io invece voglio arrivarci con la mia testa, ragionandoci sopra, valutando, pensando. Ecco, se io la penso come te è perché mi sono davvero convinto di pensarla come te e non perché tu o qualcuno sopra di te me lo deve imporre. Scriva questo, questa è la massoneria.

 

Quanto si paga? Qual è la quota che ciascun fratello versa annualmente?

 

Dipende dalla loggia. Se pagano l’affitto, se hanno fatto un mutuo… I nostri bilanci si chiudono sempre a zero. E sono molto importanti le donazioni. Non abbiamo soldi nostri. In media ogni anno saranno circa 400 euro Mi riferisco alle logge del GOI, ovviamente. E non ci sono differenze tra livelli. Una parte di questa quota viene mandata alla nostra sede a Roma. Tutto viene ricevuto e pagato sempre con bonifico bancario.

 

Tra massoneria, servizi segreti, conoscenze con i Messina Denaro, che idea si è fatta dell’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino?

 

Non lo conosco come massone e non so se lo sia stato. Ho, come le dicevo, gli elenchi di tutti gli appartenenti di Castelvetrano dal 1908 al 2008 e lui non è nella Francisco Ferrer.

Ma ritengo che se fosse appartenuto alla massoneria, a causa dei suoi problemi di natura giudiziaria avuti negli anni ’90, sarebbe stato subito allontanato. Un’istituzione massonica non avrebbe potuto tenerlo. Per carità, è una persona di un’educazione superiore, di notevole intelligenza, garbato e ottimo uomo di cultura. Ma non saprei dirle altro.

 

In Sicilia la mafia diede il suo contributo allo sbarco degli americani durante la seconda guerra mondiale, tanto che personaggi come Calogero Vizzini e Genco Russo divennero sindaci rispettivamente a Villalba e Mussomeli. Anche la massoneria potrebbe aver avuto un suo ruolo nella liberazione nazifascista della nazione?

 

La massoneria è nata storicamente in provincia di Messina e in provincia di Trapani. In quel periodo storico le logge erano pochissime. Tutte le colonne erano state abbattute. Direi che ufficialmente non avrebbe potuto avere alcun ruolo. L’unica loggia di Castelvetrano era stata data alle fiamme dai fascisti, che erano contro la massoneria, considerata un potere parallelo che poteva dare fastidio.

 

A Castelvetrano c’è anche il Grande Oriente Francese. E’ una sorta di gemello del Grande Oriente d’Italia?

 

No. Ho letto l’elenco. In realtà facevano tutti parte di un’altra obbedienza e un giorno hanno deciso di trasferirsi nel Grande Oriente Francese. In tutta Italia, di cui credo ci siano soltanto due logge, rispettabilissime anche loro, una in Sardegna ed una in Sicilia. Anche se, che controllo può avere il Grande Oriente di Francia su una realtà di 30 persone, sperduta in un paese della Sicilia? Da noi è un po’ diverso, i nostri ispettori di loggia ci controllano abbastanza bene, comunicando al GOI se qualcosa non funziona. C’è una grande differenza con le altre obbedienze. Noi abbiamo una struttura nazionale e di rilevanza mondiale, dati i legami con le altre massonerie nel mondo.

 

 

Egidio Morici