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22/06/2016 07:00:00

Mazara. Omicidio Cucchiara, condannato a 30 anni Giuseppe Marrone

 Annullata dalla Cassazione la condanna all’ergastolo per “assenza di premeditazione”, adesso, per l’omicidio di Giuseppe Cucchiara, la seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo, cui la Suprema Corte aveva rinviato il processo per la rideterminazione della pena, ha condannato il 50enne mazarese Giuseppe Marrone a trent’anni di carcere. Cucchiara, originario della zona di Strasatti, fu ucciso a Mazara nel 2010 con un fucile da sub e poi gettato nelle acque del porto-canale. La vittima si era allontanata da casa il 13 gennaio 2010. Il cadavere venne ritrovato il successivo 19 aprile. Al momento della morte, Cucchiara aveva 43 anni. Entrambi i protagonisti della vicenda, in precedenza, erano rimasti coinvolti in un’indagine per fatti di droga e Cucchiara avrebbe reso dichiarazioni che aggravarono la posizione di Marrone. La Corte d’assise d’appello di Palermo, ma diversa sezione, aveva condannato Marrone all’ergastolo, accogliendo la tesi dell’accusa relativa alla premeditazione, ma lo scorso 5 marzo la Corte di Cassazione, non rinvenendo tale aggravante, ha annullato la sentenza, con rinvio del processo in appello, per la rideterminazione della pena. L’indagine sull’omicidio di Giuseppe Cucchiara fu condotta da Procura di Marsala e carabinieri di Mazara del Vallo, che contestarono l’aggravante della premeditazione. A rappresentare la parte civile sono stati gli avvocati marsalesi Giacomo Frazzitta, Luisa Calamia e Leo Genna. Marrone, saltuariamente pescivendolo, fu arrestato dai carabinieri di Mazara, su ordine del sostituto procuratore di Marsala Giacomo Brandini, il 31 luglio 2010.