Mazara, l'associazione"L'Oasi di Torretta Onlus" in visita alla capitaneria di Porto

I ragazzi dell’ Associazione “L’Oasi di Torretta Onlus” con sede in Torretta Granitola frazione del Comune di Campobello di Mazara hanno effettuato una visita guidata presso la Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo al fine di conoscere l’organizzazione ed i compiti istituzionali della Guardia Costiera Italiana. Ai ragazzi, che stanno seguendo un percorso specifico d’integrazione per soggetti portatori di handicap mirato alla conoscenza del territorio e dei siti di interesse culturale, sono state illustrate alcune nozioni fondamentali sulla sicurezza della navigazione, la salvaguardia dell’ambiente marino e delle sue risorse ittiche, allo scopo di diffondere un messaggio educativo volto ad accrescere la consapevolezza dei pericoli dell’andar per mare nell’ottica di creare quella giusta cultura del mare e dei principi che ne permettono una corretta fruizione, sia da parte di chi naviga per diporto sia per chi utilizza le spiagge per godere dei nostri mari. I ragazzi, al termine della visita agli uffici ed alla Sala operativa della Capitaneria di Porto hanno potuto provare l’emozione di salire a bordo della Motovedetta CP 850, unità in forza alla Guardia Costiera di Mazara del Vallo e specializzata nelle attività di ricerca e soccorso in mare. 

La trasmissione Sereno Variabile a Mazara - Una puntata del programma Rai “Sereno Variabile” condotto da Osvaldo Bevilacqua sarà dedicata alla Città di Mazara del Vallo. La regista Manola Romizi è già in città per una serie di sopralluoghi e riprese unitamente ai tecnici, accompagnata dall’Ufficio Stampa e Comunicazione del Comune e da Giuseppina Adamo della società Aurea Consulting che fornisce un supporto tecnico alla produzione. Il conduttore, Osvaldo Bevilacqua, è atteso per la giornata di domenica 26 giugno insieme al resto della troupe.
La puntata di Sereno Variabile su Mazara del Vallo sarà poi trasmessa nel mese di luglio su Rai 2 (saranno comunicati dalla produzione giorno ed ora della trasmissione). Per la Città di Mazara del Vallo è un’ulteriore occasione di promozione del territorio in ambito nazionale, a costo zero.
Nella foto allegata: la regista Manola Romizi insieme a Giuseppina Adamo della società Aurea Consulting ed ai tecnici Rai alla riserva natutale orientata Lago Preola Gorghi Tondi

Cosa fanno le amministrazioni locali per arginare il problema randagismo? - Tredici cuccioli di età compresa tra le 4 e le 8 settimane sono stati abbandonati nel territorio tra Campobello di Mazara e Mazara del Vallo. Per loro fortuna, sono stati trovati in tempo e segnalati. Non si può allora sfuggire a una domanda semplice: cosa fanno le amministrazioni locali per arginare il problema randagismo? Il fenomeno non è nuovo, al contrario ha origini lontane. Già la legge regionale 15/2000, “Istituzione dell’anagrafe canina e norme per la tutela degli animali da affezione e la prevenzione del randagismo”, emanata in attuazione della legge quadro 281/1991, prevedeva una lunga serie di adempimenti in capo ai Comuni, che vanno dall’attuazione dei piani di controllo delle nascite alla cattura dei cani vaganti, affidamento ai rifugi sanitari per la loro sterilizzazione e, se ne ricorrono le condizioni, re immissione sul territorio, o in alternativa ricovero e mantenimento nelle strutture direttamente gestite dai Comuni o convenzionate. In Sicilia, l’allora Assessore alla Salute Lucia Borsellino varò il progetto pilota “Emergenza randagismo negli Iblei”, con cui si stanziavano 446.000 euro per la costruzione di rifugi sanitari nella provincia di Ragusa, destinati ad accogliere i randagi da microchippare e sterilizzare, nonché quelli feriti o ammalati per le cure necessarie. Dei tre progetti presentati dai Comuni di Modica, Vittoria e Ragusa, a oggi solo quello ragusano è stato realizzato e regolarmente avviato, mentre le altre due strutture sono ancora in attesa di autorizzazione. A sei anni da quei fatti che, bene o male, avevano riacceso l’interesse per la questione randagismo, la situazione sembra stagnare. Viviamo un’emergenza continua, con randagi non sterilizzati che si riproducono incessantemente e vengono investiti e uccisi sulle nostre strade, quando non avvelenati di proposito; cucciolate nate da cani di proprietà abbandonate dentro a scatole di cartone o sacchi per l’immondizia; cittadini che subiscono la presenza non sempre rassicurante di gruppi di cani in vari quartieri periferici delle città senza avere alcun tipo di supporto dalle autorità competenti. Non esiste un numero verde da contattare per avere informazioni o segnalare ritrovamenti o problemi, non sono rese note le normative che regolano questi casi, per cui chi accoglie un cucciolo senza microchip e si rivolge alla polizia municipale o all’Asp per sapere come comportarsi si ritrova a essere proprietario inconsapevole e involontario dell’animale. Insomma, assistiamo a un’anomalia che si perpetua senza che vengano presi seri provvedimenti per risolvere i problemi.  Serve un deciso cambiamento nelle scelte amministrative e nella mentalità di tutti se vogliamo immaginare una situazione più vivibile per noi umani, ma soprattutto per i nostri concittadini a quattro zampe. Lo riporta un comunicato della Segreteria Provinciale - Fiamma Tricolore