E' stato uno dei primi provvedimenti di sequestro in applicazione della norma che prevede questo genere di misure anche se l'indiziato è deceduto. Ora è stata confermata la confisca di beni da 15 milioni di euro che ha colpito i familiari di Ignazio Miceli. Era un imprenditore di Marsala, del settore trasporti su gomma. Miceli è stato sorvegliato speciale e le inchieste lo hanno collocato all'interno della famiglia mafiosa di Marsala.
Il nome di Ignazio Miceli, e della sua ditta la Afm Trasporti, intestata fittiziaamente ad altri soggetti, è stato collegato nelle indagini antimafia agli imprenditori marsalesi Antonio e Massimo Sfraga, protagonisti di un "cartello" tra mafia e la camorra dei casalesi per la gestione del commercio ortofrutticolo. Avevano come punto di riferimento Gaetano Riina, vecchio boss, residente a Mazara del Vallo e fratello di Totò Riina. Ora l'eredità lasciata da Miceli ai suoi familiari è patrimonio dello Stato.