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19/07/2016 07:29:00

Mafia, nuovo sequestro a Mazara: colpito l'imprenditore Vito Di Giorgi, per 5 mln di euro

 Mafia, nuovo sequestro di beni a Mazara del Vallo: colpito questa volta l'imprenditore Vito Di Giorgi.

La Direzione Investigativa Antimafia di Trapani, guidata dal capocentro di Palermo Riccardo Sciuto, ha sequestrato beni per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro nei confronti dell’imprenditore mazarese Vito Di Giorgi, 64enne, e del suo nucleo familiare. Di Giorgi fu coinvolto nell'operazione "Ghibli" sui rapporti tra mafia e massoneria in provincia di Trapani.

La proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, avanzata dal Direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla, è stata accolta dal Tribunale di Trapani, Sezione Misure di Prevenzione, che ha emesso il relativo provvedimento condividendo le investigazioni condotte dalla Dia trapanese, d’intesa con il Procuratore Aggiunto Bernardo Petralia, coordinatore del “Gruppo Misure di Prevenzione” della Dda di Palermo.

Di Giorgi, noto imprenditore operante nei settori edile ed immobiliare, "pur non annoverando a proprio carico condanne per il reato di 416 bis, rientra nel novero dei soggetti indiziati di “appartenenza” ad una associazione di tipo mafioso", dicono dalla Dia. Già nel luglio del 1996 il Tribunale di Trapani, ritenendolo socialmente pericoloso, lo sottopose alla misura della “sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di quattro anni quattro” (ridotta in appello a tre) per “gravi indizi in ordine alla sua appartenenza alla consorteria mafiosa operante nel territorio di Mazara del Vallo, già facente capo a Mariano Agate”.

"In atto, è indiziato di aver fittiziamente trasferito a terzi, attraverso un’articolata sequenza di operazioni finanziarie, immobiliari e societarie, con la complicità dei propri famigliari e di alcuni compiacenti professionisti, parte rilevante del patrimonio immobiliare della Simed s.r.l., società con sede in Mazara del Vallo (TP), il cui capitale sociale era già, in parte, sottoposto a confisca di prevenzione (definitiva)", spiegano dalla Dia. L’attività di indagine condotta dalla Dia trapanese e originata da una segnalazione di operazioni finanziarie sospette ha accertato che Di Giorgi, nonostante il provvedimento di confisca, per circa un ventennio ha continuato a gestire occultamente la Simed s.r.l.. Gli accertamenti economici e reddituali effettuati hanno evidenziato, altresì, l’esistenza di un patrimonio il cui valore è risultato sproporzionato rispetto al reddito dichiarato. Fra i beni sequestrati figurano cinque appartamenti; due fabbricati industriali; un magazzino; tre 3 lotti di terreno; otto depositi bancari; l’intero capitale sociale ed il compendio aziendale di cinque società di capitale.

Ieri, sempre a Mazara, beni per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro riconducibili all’imprenditore mazarese Giuseppe Burzotta, 65 anni, e al suo nucleo familiare tra cui il figlio Andrea, consigliere comunale di Mazara del Vallo ed ex consigliere provinciale, sono stati sequestrati dalla Dia di Trapani. Altro sequestro quello che ammonta a circa tre milioni di euro per presunto mafioso partannese Giovanni Domenico Scimonelli, che ricopre, secondo gli investigatori, un ruolo di spicco all’interno della famiglia mafiosa di Partanna.