Trenta mostre all'aperto, dibattiti, workshop, incontri, proiezioni e letture portfolio. È questo il biglietto da visita della prima edizione di Gibellina PhotoRoad, che si inaugura oggi, 29 luglio, e resterà aperta per un mese nella cittadina della Sicilia occidentale.
L’intera città di Gibellina, ricostruita dopo il terremoto del 1968, è oggi un museo di arte contemporanea “a cielo aperto” con opere architettoniche e sculture dei più noti artisti del ‘900 come Alberto Burri, Arnaldo Pomodoro, Pietro Consagra e Renato Guttuso. Le opere dei fotografi conemporanei di Gibellina Photo Road andranno a sovrapporsi e a coaudivare le opere esistenti, mantenendo lo stesso spirito dell'esposizione open air.
La prima edizione del festival esplora il tema del disordine, che nelle parole degli organizzatori e "parola chiave del nostro tempo, puntellato da cataclismi, turbamenti e sperimentazioni, non è caos né anarchia. È invece un movimento continuo, non lineare, che si oppone all’ordine statico, producendo connessioni inedite in cui fioriscono arti, avanguardie, rivoluzioni. Proprio Gibellina - città insolita e unica, nata dal caos di un terremoto - si interroga sul “disordine”. E lo fa in uno “spazio aperto”, nello spazio pubblico, privo di ogni tipo di inquinamento visivo e luminoso, tra le sue strade piene di arte e di bellezza".
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