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18/08/2016 06:45:00

Porto di Marsala e porto di Trapani. I diversi stati d'animo

Vivono destini e stati d'animo diametralmente opposti i porti di Trapani e Marsala. Se a Trapani c’è delusione per la perdita dell’istituzione dell’autorità portuale, con l’accorpamento a Palermo, a Marsala si aspetta, quasi con un conto alla rovescia, l’avvio dei lavori per il nuovo porto che cambierà totalmente faccia all’approdo lilibetano.

MARSALA. Nei giorni scorsi il presidente della Regione Rosario Crocetta ha apposto la firma sul protocollo d’intesa per il progetto della Myr sul Porto di Marsala. Una firma che segue quella sull’accordo di programma stipulato i 15 aprile scorso proprio a Marsala e che chiude un iter lungo e laborioso per il progetto della Myr di Massimo Ombra. L’accordo di programma fu firmato dal Presidente della regione Siciliana Rosario Crocetta, dal Sindaco, Alberto Di Girolamo, dall’ingegnere Ombra, dal Comandante della Capitaneria di Porto di Trapani, Giuseppe Guccione; nonché dai dirigenti del dipartimento regionale dell'ambiente (Dott. Maurizio Pirillo) e del dipartimento regionale dell'urbanistica (Dott. Salvatore Giglione).
In quell’occasione il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo parlò di “una giornata storica per la città, i bambini la studieranno a scuola….”. Il sindaco aveva espresso soddisfazione per un progetto che porterebbe “nuovi investimenti, più lavoro e positive ricadute per l'indotto che ruota attorno alla realizzazione del Marina. Pubblico e privato assieme possono fare grandi cose se, entrambi, vanno nella direzione dello sviluppo. L'Amministrazione ha solo il compito di agevolare l'iniziativa privata in maniera trasparente, creare opportunità di lavoro, impedire che i nostri giovani vadano via perché costretti e non per loro legittima scelta”.
Il progetto Myr venne poi ratificato in Consiglio Comunale e in questi giorni l’ultimo atto con la firma del Protocollo d’Intesa.
L’iniziativa del “Marina di Marsala”, avviata dalla Società marsalese MYR Srl in accordo alle procedure definite dalla Legge Burlando, prevede una concessione demaniale marittima nell’ambito del bacino portuale di Marsala per una superficie complessiva pari a 316.863 mq, di cui 220.503 di specchi acquei e 96.360 mq di aree a terra.
Il progetto consiste nella realizzazione di una struttura di alto standard qualitativo dedicata alla nautica da diporto, con una capacità ricettiva di oltre 1.000 posti barca per yacht fino a 75 m e dotata di un’ampia offerta di servizi a terra (club-house, negozi, attività commerciali, bar, ristoranti, market, agenzie turistiche, palestra, piscina, parcheggi, distributore carburanti diporto, etc.). L’area servizi è perfettamente integrata con il tessuto urbano circostante e si trova a pochi passi dal centro storico cittadino, fungendo da cerniera di collegamento dei flussi turistici tra il porto e la città. La struttura del Marina include, inoltre, un’ampia area cantieri per il rimessaggio delle imbarcazioni, equipaggiata di cala di alaggio e varo con travel-lift, relativo capannone cantieri ed officine tecniche (veleria, ebanisteria, motoristica, etc.).
Sempre nell’ambito del progetto figura la realizzazione di importanti opere di pubblico beneficio. “Adesso superati con la sinergia di Comune, Regione e forze politiche tutti i problemi di carattere tecnico – conclude il Sindaco Di Girolamo – auspico che presto la “Marina di Marsala” possa aprire i cantieri e dare inizio ai lavori”.


TRAPANI. Se il sindaco di Marsala gioisce e ringrazia Crocetta per aver firmato quello che è un sostanziale via libera ai lavori, il sindaco di Trapani Vito Damiano, protesta con il presidente della Regione per la rimodulazione delle autorità portuali in Sicilia e l’accorpamento di Trapani con Palermo.
Il Consiglio dei Ministri, infatti, lo scorso 28 luglio ha approvato in via definitiva il decreto di Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali di cui alla legge 28 Gennaio 1994 n. 84, con il quale il Comune di Trapani è entrato a far parte dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale che vede il porto di Palermo come capofila e che comprende anche i Porti di Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani. A seguito di tale provvedimento il Sindaco ha inviato una nota al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e, per conoscenza, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – Graziano Delrio e al Presidente dell’ ANCI Sicilia – Leoluca Orlando per chiedere sostanzialmente l’avvio dell’iter per la richiesta e l’approvazione della moratoria di 36 mesi.
Di seguito si riporta uno stralcio della nota:


Considerato che il porto di Trapani, in quanto collocato in posizione centrale nel bacino del Mediterraneo, è stato da sempre considerato scalo ideale per tutti i traffici che attraversano il canale di Sicilia, sia commerciali che passeggeri, vivendo una propria autonomia con la costituzione nel 2003 ai sensi della L. 84/1994 e con DPR del 02/04/2003, dell’Autorità portuale, poi soppressa nel 2007 con provvedimento del 05/10/2007 e quindi definitivamente liquidata in data 31 marzo 2009.
Vista la delibera di Consiglio Comunale, avente ad oggetto: “Quale futuro per il Porto di Trapani”, nonché le numerose sollecitazioni pervenute dagli operatori portuali e dai settori industriali e commerciali dell’intera provincia con le quali viene espressa preoccupazione in ordine al futuro del comparto marittimo trapanese, al fine di tutelare il territorio rappresentato, si chiede di avviare l’iter per la richiesta e l’approvazione della moratoria di 36 mesi relativa al riordino della governance portuale che consenta alle Amministrazioni locali, agli operatori portuali, alle componenti industriali e commerciali e a quant’altri vi abbiano diretto interesse, di esaminare approfonditamente le tematiche e le problematiche afferenti le relazioni e le interazioni dell’attuale realtà portuale trapanese con la nuova previsione dell’Autorità di sistema.
La moratoria in questione, va precisato, non è finalizzata alla costituzione di un’autonoma Autorità portuale rispetto alla condivisa previsione normativa del decreto, ma dovrà consentire di elaborare un approfondito studio teso a dimostrare la necessità e opportunità di una spiccata autonomia del porto di Trapani, in quanto strumento di sviluppo locale inserito in un più ampio e articolato contesto strategico dell’Area Vasta della Sicilia Occidentale, in relazione al quale sono state già avviate – anche con lo stesso Ministero in indirizzo – concrete azioni di sviluppo e rilancio territoriale del sistema trasporti nel suo complesso, che non può prescindere e non tener conto anche di quello marittimo, con riferimento al traffico merci e passeggeri.