Come da previsioni l'ultimo rimpasto della giunta di Castelvetrano guidata dal sindaco Felice Errante non ha suscitato belle reazioni da parte di chi prima era alleato e ora non vede l'ora di andare alle elezioni (o forse no, vista l'aria di antipolitica che tira anche sopra l'antica Selinunte).
Fuori Salvatore Stuppia, Giuseppe Rizzo e Matilde Mattozzi. Al loro posto Nicola Li Causi, Giusy Etiopia e Giovannella Falco. Rimangono: Paolo Calcara, Vincenzo Chiofalo e Girolamo Signorello. Questi i nomi dell'ultima giunta Errante. Il ricambio era stato previsto da molto tempo e fa parte di quei consolidati meccanismi politici propri di qualsiasi amministrazione comunale. Infatti, se sono fuori Stuppia e Rizzo (massoni, rispettivamente della loggia Italo Letizia 345 e della Francisco Ferrer 908), tra le new entry c’è Nicola Li Causi della Demetra 240. Insomma, la quota massonica è stata ridotta di una unità: una diminuzione del tutto casuale. Parliamo di massoneria perchè in questi mesi Castelvetrano è stata al centro delle attenzioni di stampa e magistratura per la forte presenza massonica, con le 6 logge e i 200 iscritti, molti di questi che hanno ricoperto, o ricoprono, incarichi pubblici.
Le reazioni sono diverse, dicevamo. Ma nessuna forza politica tratta, neanche di striscio, l'argomento massoneria.
Leggete ad esempio cosa scrive il Pd.
Anche nella settimana di Ferragosto, il Sindaco Errante ed i suoi interessati alleati offendono l'intelligenza di noi cittadini, rappresentandoci l'ennesima distribuzione di poltrone, "necessitata" dalle dimissioni "non volontarie" di tre assessori, come un'efficace strumento per aggredire i problemi della Città. Ma è nella stessa dichiarazione del Sindaco, che subito mette le mani avanti per stoppare critiche ed osservazioni politiche al suo operato ("... Facile dare addosso al sindaco per la rimodulazione della giunta.... "), che sta la vera necessità di tre nuovi assessori: Allargare o consolidare le intese e le alleanze con alcune forze politiche o soggetti presenti sul territorio per la campagna elettorale prossima ufficialmente aperta dal Sindaco, a fronte di un immobilismo amministrativo in danno dell’intera comunità, dalla raccolta differenziata alla riscossione dei tributi locali.
Ed infatti c'è chi esce e chi entra per alimentare personali carrierismi politici, c'è chi esce e chi entra per rafforzare legami familiari, c'è chi esce e chi entra per rispettare impegni per pregressi sacrifici. C'è anche chi rimane al proprio posto. Inaccettabile rimodulare la giunta in assenza del Consiglio Comunale, massimo organo di rappresentanza dei cittadini, luogo deputato al confronto democratico e all'indirizzo politico dell'amministrazione. Si rende, oggi più che mai, necessario per la Città di Castelvetrano mostrare uno scatto di orgoglio, bloccando logiche di personale opportunismo politico che avvelenano le coscienze dei cittadini, riportando rigore morale nell'amministrazione della cosa pubblica e ritrovando il valore etico del rispetto e della dignità politica nei rapporti interpersonali e nelle scelte elettorali.
Il consiglio comunale di Castelvetrano si è autosciolto dopo il caso Giambalvo, non esiste più maggioranza, nè opposizione che possano dettare argomenti al sindaco Errante. Si fa sentire però "L'Osservatorio politico d'opposizione".
Apprendere l’ennesima mossa da campagna elettorale anticipata, ci sconforta enormemente ma ci pone alcune necessarie riflessioni.
Troviamo inaccettabile quanto comunicato dal Sindaco in merito alla rimodulazione della Giunta di Governo, quando afferma che la nomina di tre nuovi assessori è stata dettata dalla necessità di coinvolgere anche gruppi politici fino ad oggi all’opposizione e proprio in relazione all’assenza di Consiglio Comunale.
Proprio l’assenza del Consiglio comunale, organo deputato al serio e nitido dialogo istituzionale tra forze politiche, doveva essere, al contrario, motivo per presentare le proprie dimissioni e comunque per non procedere ad alcun cambio nella compagine amministrativa che oggi assume tutto il sapore di una spartizione di potere tra futuri alleati in vista della campagna elettorale amministrativa.
Ci chiediamo, quindi, quale valore aggiunto, in questi pochi mesi di mandato, porteranno al nostro territorio i nuovi assessori, salvo la propria crescita elettorale, rispetto ai precedenti che, per lo meno, conoscevano già, almeno così speriamo, come e dove intervenire per provare a risolvere “gli innumerevoli problemi della nostra città” (per citare le parole del Sindaco).
La delega di vicesindaco all’assessore Chiofalo, poi, chiude finalmente il cerchio della manovra di trasformismo politico perpetrato da questo Sindaco in questi due anni, il quale, dimentico del suo grido di battaglia “giù le mani da Palazzo Pignatelli”, ha stravolto la volontà degli elettori consegnando la Città al suo diretto avversario politico/elettorale.
Continua ad essere inaccettabile questa zoppa democrazia, questo Sindaco privo di rappresentanza.
Tutti scontenti, quindi? Non proprio, c'è chi gioisce. E' Sicilia Futura che si vede in giunta Nicola Li Causi, e allora fa un plauso al sindaco.