Avanti per la sua strada. Dopo aver ridistribuito le deleghe, il sindaco Errante festeggia la nomina di Giusy Etiopia insieme al movimento Castelvetrano Futura.
“Ennesima distribuzione di poltrone che offende i cittadini” aveva commentato il Partito Democratico.
“Una democrazia zoppa ed un sindaco privo di rappresentanza - aveva aggiunto l’ex opposizione (riunitasi in un osservatorio politico, dopo lo scioglimento del consiglio comunale) – che con la delega di vicesindaco all’assessore Chiofalo, chiude il cerchio della manovra di trasformismo politico stravolgendo la volontà degli elettori e consegnando la Città al suo diretto avversario politico/elettorale”.
Ma le critiche degli avversari politici non sembrano impensierirlo. E allora si ride e si brinda nel locale gestito dall’ex consigliere Di Maio, con un catering dignitoso ma senza eccessi.
“Noi tireremo diritto, né mai ci mostrerem col viso afflitto” si cantava durante il ventennio fascista. Qui però siamo in democrazia e la scelta di rinnovare la giunta a pochi mesi dalla fine del mandato, anche in assenza di consiglio comunale, è comunque prevista.
Tutto nel solco della legalità, “osservando scrupolosamente le norme vigenti in un determinato momento storico”, come dice spesso il primo cittadino.
Ad ogni modo, nella ridistribuzione delle deleghe, pare ne sia sparita una: “realizzazione porto turistico”, che fino a pochi giorni fa era tra quelle del vicesindaco Giuseppe Rizzo, oggi dimissionato.
Nessuno, nemmeno il sindaco, ha tenuto per sé questa delega. E la cosa non può che confermare i profondi dubbi sull’inizio dei lavori per la costruzione del nuovo porto che avrebbero dovuto cominciare prima della conclusione del mandato di Errante, come promesso nella campagna elettorale del 2012.
La delega del verde pubblico e dei parchi comunali, invece, il cui assessore di riferimento era sempre Rizzo, passa a Girolamo Signorello (tra i riconfermati), che avrà a che fare con l’erbaccia che ha divorato diversi marciapiedi in più punti della città ed il decoro dei parchi comunali che è ormai un lontano ricordo.
Per il resto, è opinione comune che se la giunta precedente non è riuscita ad aggredire i problemi della città, è probabile che non ci riesca nemmeno questa, considerato anche il poco tempo a disposizione. Ma non bisogna arrendersi. Anche perché, prendendo a prestito ancora una volta le parole di quella canzoncina del ventennio, “Questa è l’Italia: un popolo poeta. Crede e combatte, fisso alla sua meta”. E la meta è arrivare al maggio del 2017, quando ci saranno le prossime amministrative.
In questo momento storico però si dissente e si critica. Come per esempio l’ex consigliere Ninni Vaccara che, oltre alle critiche dell’osservatorio politico di cui fa parte, ha anche aggiunto dal suo profilo facebook che “oggi non ci sono più le condizioni morali , politiche e finanziarie per andare avanti da solo. E fin quando si permette ad un sindaco di rimanere a fare il despota e ad un consiglio di dimettersi per permettergli di imperare, la cittadinanza attiva non ha più nessun ruolo”.
Solo che ormai per riattivare il ruolo della cittadinanza, nella speranza che sia davvero attiva senza il giogo delle clientele e degli interessi personali, bisognerà forse aspettare fino al prossimo maggio.
Nel frattempo, tra le critiche da una parte e le difese d’ufficio dall’altra, c’è chi si lancia con delle nuove proposte.
Si tratta di Francesco Bongiorno, figlio dell’ex senatore ed ex sindaco di Castelvetrano Beppe Bongiorno che, per far rivivere l’attività produttiva del turismo, lancia l’idea di riunire le due borgate di Marinella di Selinunte e Triscina in un comune autonomo staccato da Castelvetrano.
Secondo il fondatore del neomovimento “Andare Oltre”, un’attività politica incentrata soltanto sul comparto turistico, potrebbe trasformare le due borgate in un gioiello.
L’idea però non è nuova. L’aveva avuta qualcun altro nel 2008: Alberto Firenze, fondatore dell’allora neomovimento “Liberal Selinunte” che aveva prodotto alle amministrative un consigliere, il farmacista selinuntino Salvino Gancitano il quale, dopo essere stato eletto, salutò tutti e transitò nelle file di Alleanza Nazionale.
Nell’agosto di quell’anno, in una conferenza stampa nella piazza principale di Selinunte, Alberto Firenze (che intanto aveva già ideato il relativo referendum), aveva rivelato il carattere provocatorio della sortita secessionista e dopo qualche critica di rito sulla tal strada da fare, sulle dune da togliere attorno ai templi ed altri suggerimenti per rilanciare l’economia della borgata marinara, aveva chiuso la conferenza stampa proponendo come sindaco di Selinunte Gianni Pompeo, allora primo cittadino di Castelvetrano.
Intanto le amministrative del 2017 si avvicinano sempre di più. Sarà un inverno caldo.
Egidio Morici