Allarme “legionella” nella Casa di Reclusione di Favignana. La denuncia arriva dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il più rappresentativo e con il maggior numero di poliziotti iscritti. “La preoccupante notizia è stata ufficializzata da pochi giorni: l’acqua erogata in carcere è infetta dal batterio della legionella, ed oggi è previsto per tutta la giornata la chiusura dell'acqua”, informa il Segretario Regionale SAPPE della Sicilia Lillo Navarra, “Noi sollecitiamo ancora una volta l’Amministrazione Penitenziaria a mettere in sicurezza la Casa di Reclusione, garantendo al Personale di Polizia Penitenziaria e ai detenuti del carcere una adeguata opera di prevenzione e bonifica”.
Da Roma, è netta la denuncia del Segretario Generale SAPPE Donato Capece che assimila le nostre carceri a moderni ‘lazzareti’: “Secondo una recente indagine, almeno una patologia infettiva è presente nel 60-80% dei detenuti presenti nelle carceri italiane. Questo significa che almeno due persone su tre sono malate. Tra le malattie più frequenti, proprio quelle infettive, che interessano il 48% dei presenti. A seguire i disturbi psichiatrici (32%), le malattie osteoarticolari (17%), quelle cardiovascolari (16%), problemi metabolici (11%) e dermatologici (10%). E gli ultimi dati sulle epatiti hanno rilevato la presenza di un malato di questa patologia ogni tre persone residenti in carcere. Per fortuna, seppur in numeri contenuti, sono i sieropositivi per Hiv. Questo fa comprendere in quali ‘polveriere’ lavorano le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, spesso senza alcuna tutela sanitaria e neppure dei semplici guanti da usare in caso di interventi d’emergenza… Per tali ragioni, auspichiamo che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria adotti con urgenza adeguati provvedimenti per mettere in sicurezza struttura, poliziotti e detenuti del carcere di Favignana”.