Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
12/09/2016 18:05:00

La Guardia Costiera mette i sigilli a quattro lidi abusivi a Mazara del Vallo

 Da noi i lidi abusivi non mancano, anzi, sono tantissimi. Ogni tanto la Guardia Costiera o le altre forze dell'ordine ne beccano qualcuno, come avvenuto qualche settimana fa a Marausa. Certo, un conto è scoprire un lido abusivo all'inizio della stagione estiva, un conto è farlo a Settembre, quando ormai i titolari del lido abusivo hanno già incassato tutto quello che c'era da guadagnare. Ma certe operazioni non si possono fare a Giugno? 

Ad ogni modo i militari della Guardia Costiera di Mazara del Vallo hanno messo i sigilli a quattro note strutture balneari a  Tonnarella, per aver occupato abusivamente le aree demaniali utilizzate per la propria attività commerciale durante la stagione estiva. Questa è la nota dell'ufficio stampa della Guardia Costiera:

Il sequestro è stato eseguito in forza del provvedimento del Giudice delle indagini preliminari che ha ritenuto fondati i motivi di illegittimità sostenuti dalla Procura della Repubblica di Marsala e dalla Capitaneria di porto di Mazara del Vallo nei confronti del Decreto della Regione Siciliana che autorizzava lo “spostamento” dei suddetti stabilimenti dalla loro area in concessione a siti in origine destinati a spiaggia libera.

In particolare, l’atto autorizzativo emanato dall’allora Servizio Demanio Marittimo della Regione Siciliana, contestato già in sede di conferenza di servizi dall’Autorità Marittima, è stato riconosciuto privo dei necessari requisiti di legittimità per consentire l’occupazione di aree demaniali marittime sulla base di un mero “spostamento”, in palese difformità rispetto alle procedure previste dal Codice della Navigazione. Dall’illegittimità dell’atto ne è conseguita l’assenza di un valido titolo da parte dei gestori delle strutture balneari interessate che ne hanno indebitamente beneficiato, sottraendo di fatto ampi tratti di spiaggia libera all’utenza balneare.

Al termine delle attività di indagine, pertanto, sono state deferite alla competente Autorità Giudiziaria sei persone (i titolari degli stabilimenti e due dirigenti della Regione Siciliana) ritenute responsabili in concorso e in cooperazione del reato di abusiva occupazione di aree demaniali marittime, quantificate complessivamente in circa 6.000 metri quadrati di spiaggia, pari a 25 campi da tennis .

Oltre all’area occupata, il provvedimento disposto dal Tribunale ha riguardato le strutture balneari con le rispettive attrezzature (imbarcazione di salvataggio, cabine, postazione di salvamento, bar, sedie, tavolini, ecc.) tra le quali spiccano 361 ombrelloni e 813 tra sdraio e lettini.

L’operazione odierna, denominata agli atti “SPIAGGIA PULITA”, costituisce senza dubbio un’importante segnale da parte della locale Capitaneria di porto contro ogni condotta illecita a danno del demanio marittimo ed, in particolare, della pubblica fruizione degli arenili, ponendo la parola “fine” ad una pratica amministrativa nella gestione delle spiagge che si ripeteva da anni, senza alcun presupposto normativo contemplato nel Codice della Navigazione.