Le Olimpiadi di Roma 2014 probabilmente non si faranno più, dato che la città si prepara a ritirare la sua candidatura. Come sempre, in Sicilia, ogni occasione è buona per i nostri politici per parlare, e così qualcuno si è buttato a capofitto su questa vicenda delle Olimpiadi saltate nella Capitale per il veto dei Cinque Stelle: "Dopo il no di Grillo alle Olimpiadi, chiedo a Crocetta la candidatura di tutta la Sicilia. Il tempo c'è. Bastano un governatore serio, dei sindaci capaci e un'interlocuzione costante e qualificata col governo nazionale. Del resto, a Trapani portammo la coppa America e ci prendevano per pazzi. Solo che la nostra poi si è rivelata una sana e lucida follia ed è cambiata una città; quella di Grillo e company è follia pura".
Chi parla è Gianfranco Micciche', commissario di Forza Italia in Sicilia.
Anche il deputato Pd Antonino Moscatt ieri aveva lanciato la proposta:
"Se dovesse arrivare un no ufficiale e definitivo da parte del sindaco di Roma Virginia Raggi, candidiamo la Sicilia in alternativa. Lancio l'appello a candidare la Sicilia, terra che negli ultimi anni si è caratterizzata come luogo di approdo di disperazione e quindi di accoglienza dei migranti. Proporre qui le Olimpiadi significherebbe dare un segnale al mondo intero, uno scossone all'economia''.
Miccichè dimentica che a Trapani non si è tenuta, nel 2005, la Coppa America, ma gli Act 8 e 9 della "Louis Vuitton Cup", il trofeo preliminare della Coppa America, e che l'impegno fu comunque circostanziato ad una disciplina, la vela, e ad una città, Trapani. E che diverse inchieste giudiziarie dimostrarono come la mafia mise il cappello sui lavori (peraltro mai terminati) per il porto di Trapani.
E poi la Sicilia ha un precedente illustre a proposito di Olimpiadi, e sono le Universiadi, le famigerate Universiadi del 1997, la "più grande manifestazione sportiva al mondo dopo le Olimpiadi" come ripeteva lo slogan dell'epoca. Si tennero dal 19 al 31 Agosto. Solo la spedizione per andare in Giappone, a Fukuoka, a ricevere il testimone dai giapponesi che avevano organizzato le precedenti edizioni, costò ai siciliani 4 miliardi di euro, con il classico giro di opere d'arte siciliane in viaggio. La decisione di fare le Universiadi - che sono le Olimpiadi delle formazioni universitarie di tutto il mondo - fu presa nel 1991. Si fecero per 15 leggi regionali per stabilire le infrastrutture da fare, e furono stanziati 500 miliardi di lire, anche per pagare star come Liza Minelli o Carla Fracci, invitate per le faraoniche cerimonie di apertura e chiusura (atleti di 175 paese in sfilata, allo Stadio di Palermo, e 800 artisti).
Circa le infrastrutture, alla fine si arrivò nel 1997 senza gli impianti pronti, con alcune gare che addirittura saltarono e gli atleti che anziché essere ospitati nel villaggio olimpico furono sistemati negli alberghi.
Oggi, nel 2015, gli impianti che dovevano essere completati nel 1997 e che sono ancora incompiuti, o inesistenti sono 18 su 28 in totale. Ma il capolavoro fu il campo da giochi per il baseball a Palermo: la disciplina in quelle Universiadi non era neanche prevista...
Ma furono tantissimi gli sprechi: 2 miliardi per la cerimonia di apertura, per gli impianti sono stati messi a disposizione 345 miliardi, per i servizi 66 miliardi, più i fondi istituzionali per la promozione turistica: alla Rai sono stati pagati due miliardi e mezzo per passare lo spot della Regione Sicilia. Dall' Iveco, fornitrice di 340 automezzi, sono stati acquistati 14 pullman con uno sconto del 20%. In mancanza del villaggio atleti, 25 hotel si sono divisi 17,5 miliardi su una stima di 3.500 atleti. Ma gli atleti furono molti di più: 1000. Si crearono allora camerate di 6 - 8 atleti, con lamentele che possiamo solo immaginare. Poi c' è stato il caos-bandiere: la ditta che ha vinto l' appalto da 200 milioni per fornire le 6.000 bandiere ufficiali si è resa improvvisamente irreperibile, costringendo il comitato organizzatore ad una trattativa privata dell' ultima ora con un' altra azienda.
Il Daily Telegraph" parlò di "studenti abbandonati a se stessi", ricostruendo le vicende di nuotatori giapponesi senza piscina per allenarsi, calciatori inglesi chiusi fuori dal campo, tennisti cinesi costretti ad andarsi a cercare l' acqua.