Sono i parenti più prossimi di Matteo Messina Denaro.
Giovanni Filardo è il cugino, in quanto figlio della sorella di Lorenza Santangelo, madre del superlatitante. È il mafioso della famiglia, condannato in Appello a dodici anni e sei mesi di reclusione per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, al quale sono già stati sequestrati beni per 3 milioni di euro.
Prima che il suo nome finisse nelle intercettazioni dell’operazione Golem 2, era uno degli imprenditori più in vista della provincia di Trapani, avendo fatto persino i lavori di sbancamento per il nuovo commissariato di Castelvetrano. In quel cantiere, nel 2011, la giornalista di Exit (una trasmissione di La 7) sulla parentela del Filardo si sentì rispondere da chi stava guidando un camion: “Se era cugino di Matteo Messina Denaro me lo dovevano dire le forze dell’ordine”.
Secondo il giudice di Golem 2, “Nell’esercizio dell’attività di impresa, Filardo Giovanni è stato favorito dal vincolo qualificato che lo lega a cosa nostra trapanese e, in particolare, dalle condizioni di assoggettamento che dell’associazione mafiosa sono espressioni tipiche e che consolidano la capacità di affermazione sul territorio del sodalizio mafioso”.
Maria Barresi, Floriana e Valentina Filardo, rispettivamente moglie e figlie del cugino del superlatitante, erano finite tutte in galera nel dicembre del 2013 per intestazione fittizia di beni. Era l’operazione Eden in cui, tra gli altri, fu arrestata anche Patrizia Messina Denaro, sorella del latitante e Francesco Guttadauro, il nipote prediletto, condannati in primo grado a 13 e 16 anni.
In quel procedimento, a parte quattro anni e quattro mesi per Giovanni Filardo, erano stati chiesti due anni per la moglie Maria Barresi ed un anno e dieci mesi a testa per le due figlie Floriana e Valentina. Qualche giorno fa però l’intera famiglia è stata assolta nell’abbreviato del primo grado di Eden, perché il fatto non sussiste.
Ma perché gli inquirenti avevano ipotizzato questo coinvolgimento nelle dinamiche criminali della società del capofamiglia, cugino di Matteo Messina Denaro?
Secondo le indagini, la Filardo Giovanni srl era stata costituita in Castelvetrano il 3 febbraio 2006, con la moglie Francesca Maria Barresi ed un capitale sociale iniziale di 10 mila euro (mille euro lui e 9 mila la moglie). Lo stesso Filardo veniva nominato amministratore unico della società, continuando a gestire la ditta individuale omonima di cui all’epoca era titolare.
Il 14 dicembre 2006, la polizia perquisiva la sua villa ed altri locali a sua disposizione perché si sospettava che potesse ospitare il cugino latitante Matteo Messina Denaro.
Da lì, il Filardo, secondo gli inquirenti, si attivava per spossessarsi formalmente dei beni, delle quote della Filardo Giovanni srl e delle relative somme di denaro depositate in un conto corrente.
Ed è in tale conto che, un mese dopo la perquisizione, veniva accreditato un bonifico di 300 mila euro da parte di una ditta (la Cedelt) che più di una volta gli aveva affidato lavori in subappalto. Il giorno dopo le due figlie aprivano due conti correnti presso la stessa banca.
E l’indomani, Giovanni Filardo prelevava dal suo conto 200 mila euro e li versava sui conti delle figlie (100 mila euro ciascuno) che, un mese dopo, acquistavano una villetta da 80 mila euro (valore dichiarato) a Selinunte. Insomma il conto del padre, alla fine del 2007 rimaneva con soli 10 mila euro.
Per quanto riguarda le imprese, gli accertamenti del GICO (il Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) avevano rilevato, nel novembre del 2007, un aumento di captale della Filardo Giovanni da 10 mila euro ad 84.400 euro. Lui 75.400 euro e la moglie 9 mila.
Il mese successivo, con un contratto di donazione, il capitale sociale veniva ripartito in modo completamente diverso: lui poco più di 4 mila euro e la moglie 80 mila euro.
Il 15 marzo del 2010 scattava l’operazione Golem 2 ed il Filardo veniva arrestato. Già il giorno dopo, la figlia Floriana veniva nominata amministratore unico della società, mentre il 14 settembre dello stesso anno, la società cambia nome da Filardo Giovanni srl a BF Costruzioni srl e qualche giorno dopo veniva programmato il trasferimento delle sue 4 mila euro di quote residue alla moglie.
Di seguito un estratto del primo colloquio tra Giovanni Filardo e la sua famiglia (riportato nell’informativa del GICO) avvenuto in carcere dieci giorni dopo l’arresto, il 16 marzo 2010.
Giovanni Filardo: Voi dovete fare così, ora parlo inc... altrimenti me ne scordo Floriana ... apri il 95% alla mamma e il 5% tu... giusto? Non te lo sei presa tu il mio 5%?
Floriana Filardo: Si ... io amministratrice sono...
G: E il 5% mio… è rimasto a me o te lo sei preso tu?
F: Non lo so...
G: Allora, vediamo di levarlo, te lo prendi tu! E poi se non influisce tanto fare passaggio e cose,
digli a Nino (Nino Lo Sciuto, ndr) che cambiate pure il nome... ci mettete un nome a piacere...
F: Allora ... ti spiego... ti spiego la situazione com’è... noi abbiamo chiamato quello della SOA (Società Organismo di Attestazione, ndr)
G: (a bassa voce) … mi spavento del sequestro dei beni...
F: Noi abbiamo chiamato quello della SOA... dice: voi intanto potete fare così, cambiate
l’amministratore per potere lavorare ora, dice, perché altrimenti non potete lavorare, perché
firme e cose... (…)
G: Dovete cambiare il nome... il mio nome levatelo... Filardo Giovanni S.r.l. levatelo...
F: Allora quindi...
G: ...metteteci “acqua minerale” (prendendo in mano una bottiglia d’acqua) ma il nome mio non deve comparire!
F: Allora dobbiamo costituire una nuova società, però..
G: Non dovete costituire niente, parla con Nino...
F: Ma il nome si può cambiare?
G: Si
Maria Barresi: Perché io e lei...
F: Perché Giampiero ci ha detto che quello della SOA ci ha detto che se noi costituiamo un’altra società oppure cediamo le azio.. . le quote... non devono essere interessate da rapporti di parentela, quindi devono essere…
G: Insomma sistematelo per come è meglio sistemarlo!! (..)
Il reato di intestazione fittizia però non è stato ravvisato dal Gup di Palermo che, con la sentenza di rito abbreviato, di fatto ha assolto l’intera famiglia perché il fatto non sussiste.
Ma Giovanni Filardo, anche se assolto in questo procedimento (Eden), dovrà scontare la condanna per mafia relativa all’operazione Golem 2.
Quello che colpisce, al di là delle rilevanze penali e delle sentenze, è l’antimafia circoscritta alla forma. E’ proprio quello della SOA, infatti, che consiglia ai Filardo cosa fare per poter continuare a lavorare nell’ambito delle costruzioni (scavi), in modo da non esserne estromessi a causa dell’inopportuna titolarità dell’impresa. Dall’altra parte i sindaci si attengono scrupolosamente alle carte. E se le carte sono a posto, gli appalti pubblici si possono vincere. E’ la legalità, il rispetto delle regole. In questo modo, a ricadere sui figli non sono le colpe dei padri, ma soltanto le loro aziende.
Egidio Morici