“Un sì deciso al ponte sullo Stretto”. E’ quello che arriva dai presidenti di Ance Calabria e Sicilia, Francesco Berna e Santo Cutrone. In una dichiarazione congiunta, i massimi rappresentanti regionali dei costruttori edili delle due regioni, esprimono “condivisione e apprezzamento per le recenti dichiarazioni rese dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, in ordine alla ripresa del grande progetto di collegamento stabile tra le due sponde”. “Siamo sempre stati fermamente convinti – affermano Berna e Cutrone – della necessità di realizzare il ponte sullo Stretto e oggi lo siamo ancora di più, in un momento nel quale la prospettiva di un’opera di tale importanza costituirebbe un formidabile strumento di ripresa per l’intero comparto dell’edilizia, mediante l’apertura di grandi cantieri. Ma non è solo una questione economica, ad assumere un ruolo centrale è infatti la questione strategica legata al futuro dell’intero Mezzogiorno, perché il Ponte è l’unica infrastruttura che può rendere possibile un’effettiva infrastrutturazione delle regioni del Sud. La realizzazione dell’alta velocità e dell’alta capacità ferroviaria, il completamento dell’asse tra Napoli e Palermo e l’ultimazione di uno dei rami del grande corridoio paneuropeo che unisce l’Europa centrale al cuore del Mediterraneo dipendono per intero da questo progetto. È questo che va rimarcato, uscendo da logiche localistiche che non servono a nulla”. Per Berna e Cutrone “il Ponte non è un comune viadotto che interessa solo le comunità di Calabria e Sicilia. Il Ponte è ben altro. È un’opportunità di sviluppo e infrastrutturazione seria di una parte del Paese, che potrà così innervare il Mezzogiorno di nuove infrastrutture: ferrovie, strade, autostrade. Le polemiche politiche non interessano agli imprenditori e segnatamente ai costruttori edili. Ora è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Bene ha fatto il presidente Renzi a riaccendere i riflettori sul ponte, ma non si può più aspettare. E in questo senso, ci conforta che ieri la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio abbia deciso di calendarizzare per dicembre, alla Camera, la proposta di legge del gruppo di Ap proprio sul ponte. È questo che chiede l’edilizia, che è stata orgogliosamente la spina dorsale del tessuto produttivo del Mezzogiorno d’Italia e che oggi, a causa di una delle più gravi crisi della storia, ha assoluto bisogno di trarre la linfa vitale dal punto di vista occupazionale”. “Inoltre – sostengono ancora i vertici delle associazioni dei costruttori calabresi e siciliani – oltre che per la visione d’assieme macroeconomica e di scenario geopolitico internazionale, il ponte può costituire una straordinaria occasione per l’integrazione dell’area dello Stretto. La possibilità di un collegamento stabile porrà questo territorio nelle condizioni di recitare un ruolo da protagonista, alla stregua delle grandi metropoli e capitali del Mediterraneo. Un beneficio, in particolare, che ricadrebbe positivamente sull’aeroporto dello Stretto, che si troverebbe così ad ampliare notevolmente il proprio potenziale bacino d’utenza, contribuendo a completare il quadro delle infrastrutture di comunicazione e trasporto di questo territorio. Dunque ponte subito, senza se e senza ma, senza tentennamenti e nella necessità, lo ribadiamo, di passare dalle parole ai fatti”.
DELRIO. "Il nostro obiettivo è quello di connettere il Sud al resto del Paese, dando un'opportunità di sviluppo in più con l'Alta velocità". Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture, Graziano Delirio, rispondendo alla domanda di un giornalista, a margine della festa della fondazione Sudd, sul ponte sullo stretto di Messina.
Per Delrio è impensabile impiegare 9 ore per andare in treno da Napoli a Palermo ed è "evidente che così il treno non è un mezzo adeguato''. In quest'ottica, ha evidenziato ancora il ministro, il ponte è solo un pezzo di ''un progetto più ampio del corridoio ferroviario che andrà da Napoli a Palermo".
DAVIGO. Sull'argomento oggi è intervenuto anche Piercamillo Davigo, presidente dell'Associazione nazionale magistrati: "Mi sembra un ponte che porterebbe dal nulla al nulla - ha detto nel corso del suo intervento alla trasmissione 'Gli Intoccabili' di Klaus Davi -: se non ci sono strutture efficienti da una parte e dall'altra non si capisce perché si dovrebbe fare un ponte".