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05/10/2016 01:49:00

Marsala, intitolata una piazza al vescovo salesiano Michele Foderà

E' stata intitolata a Marsala al Vescovo salesiano Michele Foderà la piazza che insiste all’intersezione fra via Sirtori e corso Calatafimi, e sulla quale si affacciano la Chiesa di San Francesco di Paola e l’ex Cantina Uvam. A scoprire il toponimo sono stati l’Assessore Salvatore Accardi, su delega del Sindaco Alberto Di Girolamo, il responsabile per i salesiani nell’area Mediterranea, Don Stefano Martoglio e alcuni familiari del Vescovo originario della zona di via Roma e missionario per quasi tutta la sua vita pastorale in Brasile. Presenti, il direttore dei Salesiani di Marsala, Don Gino Costanzo, l’arciprete padre Giuseppe Ponte, il parroco della Chiesa di San Francesco di Paola, Don Giacomo Putaggio; nonché il consigliere comunale Flavio Coppola e il già assessore Ignazio Marino che nel 2012 si fecero promotori della pratica burocratica di intitolazione la cui determina finale fu poi firmata dall’allora sindaco Renzo Carini.
Monsignor Michele Foderà nato nel 1913 come tanti bambini marsalesi entrò nel collegio salesiano di Marsala. Venne successivamente ammesso al noviziato che svolse a San Gregorio di Catania dove nel 1931 fece la sua prima professione. Subito dopo partì missionario in Brasile dove divenne sacerdote salesiano nel 1937. Dal 1945 al 1967 prima della sua nomina a Vescovo prestò servizio nella Casa di Santa Teresa di Corumbà, ricoprendo diversi incarichi. Nel 1967 fu elevato al grado di Vescovo di Rio Negro da Monsignor Sebastiano Baggio. Fu pastore di un territorio grande quanto l’Italia e nel 1981 fu nominato Vescovo di San Gabriel de Cachoeira dove rimarrà fino al 1988, anno della fine del suo mandato pastorale. Intensa fu la sua attività a San Gabriel dove riuscì a costruire anche un ospedale. Un vero missionario, Don Michele Foderà, che non ebbe nessun timore e nessuna paura a lavorare nella foresta Amazzonica fra mille insidie. Ritornato a Marsala nel 1988, morì successivamente il 10 gennaio del 2002. I funerali furono celebrati dall’allora cardinale De Giorgi, primate della Chiesa di Sicilia.