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06/10/2016 06:05:00

Pensionati a Trapani sempre più poveri: importo medio 600 euro. Le novità della riforma

  I pensionati di Trapani sono sempre più poveri. L’importo medio delle pensioni è poco più di 600 euro per ben 114.647  pensionati a Trapani. Un dato consolidato da tempo che però richiede sempre una maggiore attenzione delle istituzioni sulle politiche sociali. A rilanciare l’allarme è stato Mimmo Di Matteo segretario generale Fnp Cisl Palermo Trapani, aprendo i lavori del consiglio generale del sindacato dei pensionati della Cisl che si è svolto a Marsala. “E’ arrivato il momento di rivoluzionare il welfare partendo dalle esigenze dei più poveri e fra questi milioni di pensionati - ha spiegato Di Matteo –. Spesso gli anziani sono soli, è necessario creare una rete sociale che veda la collaborazione di istituzioni, sindacati e associazioni di volontariato per sostenere chi, in solitudine, non può farcela. Servono accordi territoriali per l’inclusione sociale dal punto di vista dei servizi che in ogni realtà locale, devono essere potenziati “. “Il Sia può essere un importante strumento nella lotta alla povertà, ma auspichiamo che i grandi comuni capofila dei distretti socio-sanitari possano mettere a disposizione le proprie professionalità per gestire l’assistenza e il percorso di inclusione sociale nel complesso venendo incontro ai piccoli comuni”. “Dato che si parla ancora di piano sanitario in elaborazione – aggiunge - si pensi all’attivazione dei distretti sanitari con i poliambulatori per la prima assistenza in modo da evitare le lunghe code nei pronto soccorso ingolfati, spesso l’attesa arriva fino a dieci ore”.
Sulle pensioni, all’indomani dell’accordo siglato ieri sera da governo e sindacati, Di Matteo ha aggiunto “è un ottimo punto di partenza per rivedere tutto il sistema che finora ha penalizzato i pensionati. Aver introdotto l'equiparazione della no tax area tra lavoratori dipendenti e pensionati, è in particolare un traguardo importantissimo, finalmente si può parlare di equità”. Nel documento sono state identificate le misure che saranno messe in campo nei prossimi tre anni, fra le quali l'Ape, l'intervento sui lavoratori precoci e l'estensione e l'aumento della quattordicesima per i pensionati con i redditi più bassi. Al consiglio hanno partecipato anche il segretario generale Fnp Cisl Sicilia Alfio Giulio e Daniela De Luca segretario generale Cisl Palermo Trapani. "Grazie alle battaglie dei sindacati con l’accordo di ieri che introduce la flessibilità in uscita si sta cominciando a ricucire lo strappo generazionale che allontanava i giovani dai pensionati - commenta De Luca - . Il testo viene incontro alle esigenze dei lavoratori in difficoltà perché è stato sancito il principio che le persone e i lavori non sono tutti uguali, si parla poi di Ape social e di equità sociale grazie alla no tax area e al cumulo gratuito per i giovani. Altro importante punto è l’impegno del governo nazionale per avviare la discussione sulla riforma della previdenza complementare . Nei territori, - spiega De Luca - bisogna partire da questo per sviluppare vere politiche sociali a iniziare sopratutto dal potenziamento dei servizi, un modo di dare risposta sia alle esigenze dei tanti anziani in difficoltà,. sia ai giovani in cerca di lavoro che sono tantissimi nei territori di Trapani e Palermo, oltre il 50 per cento. Serve un maggiore impegno nelle realtà locali, siamo sempre pronti al confronto in ogni territorio per costruire un welfare che risponda a tutte queste esigenze, partendo anche dai nuovi strumenti come il ddl sulla povertà" . A concludere Alfio Giulio segretario generale Fnp Cisl Sicilia. “Finalmente il governo nazionale da attenzione e riserva fondi al sistema pensionistico senza prendere – commenta Giulio - e questo principio deve valere anche in Sicilia dove c’è un tasso di disoccupazione altissimo e il bisogno è aumentato rispetto agli anni precedenti. Il governo regionale purtroppo è distratto anche in questo frangente, noi rivendichiamo la prosecuzione del lavoro fatto dal tavolo sulle Politiche sociali che ha portato al protocollo fra Regione e sindacati e alle linee guida. Bisogna sfruttare ogni possibilità, mettere a sistema anche quelle poche risorse affinché arrivino a soddisfare le esigenze dei più deboli a vantaggio del beneficio della persona. Incalzeremo il governo - conclude Giulio - spesso alle parole dell’assessore regionale alla Famiglia, non segue la pratica , il tavolo e il protocollo sono ormai l’unica strada per rinnovare tutti i servizi sociali in Sicilia”.

INTESA. L'intesa sulle novità per le pensioni è stata raggiunta e prevede lo stanziamento di sei miliardi di euro nei prossimi tre anni per interventi in materia previdenziale. Ma la mancata chiarezza su alcuni punti fondamentali rende di fatto incerte parte delle simulazioni per capire a quanto ammonterebbe la decurtazione dell'assegno previdenziale per chi vuole smettere anzitempo. Si resta ad esempio di capire le platee dei lavoratori che hanno iniziato l'attività da giovanissimi, che avranno lo scivolo per congedarsi a vita privata. L'accordo sui provvedimenti non modifica l'attuale legge previdenziale, ma prevede le mini pensioni, su base volontaria o facilitata.

Il problema fondamentale e maggiormente contestato sono i costi. Tra i tanti c'è quello relativo alla somma che si riceve per la quale si può ipotizzare un tasso annuo nominale del 3%. Poi c'è da mettere in conto il premio assicurativo da stipulare a copertura del rischio di premorienza del lavoratore pensionato. Anche in questo caso si va avanti per ipotesi: potrebbe essere pari al 30% del valore delle mini pensioni. Ecco quindo il costo previdenziale determinato dal fatto che si rinuncia a versare l'ultimo periodo di contributi. Si tratta di una voce da non trascurare perché determina una riduzione permanente dell'importo della pensione rispetto a quello a cui si avrebbe diritto se si continuasse a versare i contributi fino al raggiungimento dei requisiti di vecchiaia attualmente richiesti.