L’Associazione Antiracket e Antiusura Trapani ha espresso “solidarietà e vicinanza” all’avvocato mazarese Mariella Martinciglio, vittima, nei giorni scorsi, di un grave atto intimidatorio: l’incendio di un suo uliveto in contrada Roccolino. Il legale assiste sette parti civili in un processo per usura. Potrebbe essere una pista? E’ quanto teme l’Antiracket e Antiusura trapanese che “condanna, incondizionatamente, il vile atto intimidatorio posto in essere nei confronti della professionista in coincidenza dell’avvio di un processo penale per usura iniziato nei giorni scorsi dinanzi al Tribunale di Marsala”. Ricordando che in questo procedimento anche l’Associazione Antiracket e Antiusura Trapani si costituita parte civile, lamentando l’assenza della maggioranza delle parti offese. “Infatti – si prosegue - su 24 vittime di usura individuate dagli investigatori, solo sette hanno chiesto di costituirsi parte civile”. E a rappresentare queste sette parti civili è proprio l’avvocato Mariella Martinciglio, mentre legale dell’Antiracket e Antiusura Trapani è l’avvocato Giuseppe Novara, che dichiara: “La mancata presa di coscienza da parte delle vittime deve costituire motivo di riflessione ed approfondimento non solo per le Associazioni che, con difficoltà, operano sul territorio, ma anche per le Istituzioni, in particolare, per gli enti più prossimi ai cittadini che, per altro, non hanno ritenuto di costituirsi parte civile nonostante l’entità del fenomeno dell’usura risultante dagli accertamenti investigativi”. Il riferimento è al Comune di Campobello di Mazara, dove i fatti di usura contestati dagli investigatori si sarebbero svolti.